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Attenzione! | |||
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Il sito internet Judicial-Inc,
ora rimosso, era gestito
segretamente dalla rete criminale giudaica ![]() ![]() ![]() |
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[l’originale è qui ![]() |
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Nella detonazione muoiono 116 persone (*) ![]() degli estensori del sito internet Judicial-Inc.biz 19 aprile 2005 [l’originale è qui![]() (*) Nei casi di violenza senza senso, chiedersi se dietro ci siano gli ebrei a fomentare fazioni diverse nel distruggersi, ndt. |
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The Arbiter (**) 3 marzo 2005 [l’originale è qui ![]() Hillah, Iraq — Lunedì [28 febbraio 2005, ndt] gli insorti iracheni hanno fatto entrare di soppiatto un’autobomba enorme in un’area normalmente interdetta ai veicoli, per poi farla detonare di fronte a una clinica ospedaliera dove decine di reclute aspiranti militari e poliziotti erano in fila per una visita medica. L’esplosione ha ucciso 116 persone, ferendone inoltre alcune dozzine, in questa città che si trova a 60 miglia [circa 100 chilometri, ndt] a sud di Baghdad. Quest’attentato, il più mortale compiuto dagli insorti da quando è iniziata la guerra, suggerisce che le elezioni tenutesi il 30 gennaio in Iraq e gli arresti recenti di alcuni capi ribelli non hanno indebolito l’alleanza lasca di militanti islamisti, di musulmani sunniti scontenti, e di rinnegati dal regime di Saddam Hussein. Gli insorti ora sembrano concentrare i loro attacchi sugli iracheni che lavorano per il governo appoggiato dagli USA o che lo sostengono, in quello che appare un tentativo di screditare il regime iracheno e di provocare una guerra civile tra musulmani: sunniti contro sciiti e viceversa. Molti dei morti di lunedì sono periti nel crollo, dovuto alla forza dell’esplosione, di edifici che ospitavano uffici governativi e di negozi situati in un affollato quartiere in centro città. Parti dei corpi sono state scaraventate in varie zone del quartiere e alcuni superstiti molto provati si sono impegnati faticosamente nella ricerca di parenti tra le varie pozze di sangue. (*) Questo articolo non è presente nell’originale ma è stato aggiunto per chiarezza, ndt. (**) Non è noto dove questo articolo sia stato pubblicato originariamente, ndt. |
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L’attentato
dinamitardo La bomba del Mossad è stata fatta esplodere davanti a un mercato e di fronte a un ufficio di reclutamento della polizia. L’esplosione ha ucciso 125 arabi sciiti innocenti. Alcune fonti ebraiche hanno accusato i musulmani sunniti scontenti che avrebbero voluto vendicarsi per la recente elezione con la quale gli sciiti sono saliti al potere. Molti dei morti di lunedì sono periti nel crollo, dovuto alla forza dell’esplosione, di edifici che ospitavano gli uffici governativi e di negozi situati in un affollato quartiere in centro città. Parti dei corpi sono state scaraventate in varie zone del quartiere e alcuni superstiti molto provati si sono impegnati faticosamente nella ricerca di parenti tra le varie pozze di sangue. |
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L’obiettivo
di Israele L’obiettivo finale [dei sionisti] è il controllo totale del petrolio dell’Iraq (*). La popolazione irachena è composta principalmente da 3 gruppi: sunniti (35%), sciiti (55%), e curdi (10%). Israele non può semplicemente presentarsi e prendersi l’Iraq; ha bisogno di una guerra civile destabilizzante nella quale i capi presenti vengano uccisi o sostituiti dai suoi sayan (**) [accuratamente] selezionati. (*) Come è stato segnalato nell’avviso a inizio pagina, si presti attenzione alla propaganda; il petrolio potrebbe essere un obbiettivo secondario o un semplice bottino di guerra, ndt. (**) I sayan sono individui residenti fuori da Israele non affiliati al Mossad ma disposti eventualmente ad aiutarlo nelle operazioni condotte all’estero, e secondo l’“ex-”agente del Mossad Victor Ostrovsky, sono scelti unicamente tra gli ebrei puri al 100%, ndt. |