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Attenzione! | |||
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Il sito internet Judicial-Inc,
ora rimosso, era gestito
segretamente dalla rete criminale giudaica ![]() ![]() ![]() |
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[l’originale è qui ![]() |
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Amanti al campo di concentramento si incontrano e si sposano 10 anni dopo (*) ![]() ![]() degli estensori del sito internet Judicial-Inc.biz 21 ottobre 2008 [l’originale è qui![]() (*) Secondo Rosenblat la sua storia “non era una menzogna” perché “era vera nella mia immaginazione,” ndt. |
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Hanno condiviso le umiliazioni della vita nei campi nazisti |
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Una
storia d’amore di due ragazzini e di una mela All’inizio c’era un campo di sterminio, un ragazzino, una ragazzina, e una mela. |
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L’amore
nella carneficina dell’Europa Lui era un adolescente in un campo di sterminio nella Germania dominata dai nazisti. Lei era un poco più giovane e viveva liberamente nel villaggio poiché i membri della sua famiglia si fingevano cristiani. I loro occhi si incontrarono attraverso una recinzione di filo spinato e lei si chiese cosa poteva fare per quel bel ragazzo. Lei stava trasportando mele e decise di lanciare una mela oltre il recinto. Lui prese quel frutto e scappò via verso gli alloggi dei prigionieri. Cominciò tutto così. Come ci raccontano, il giorno seguente ritornarono lì e lei gli gettò un’altra mela. E da quel giorno, tutti i giorni, per mesi, si ripeté la stessa scena. Lei gli gettava una mela, lui la raccoglieva ed entrambi scappavano via. (riferimento: qui) |
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Ai campi di sterminio!
Improvvisamente la vita del giovane Herman Rosenblat cambiò per sempre. La sua famiglia fu costretta ad abbandonare la loro casa nel ghetto e morirono tutti. Herman fu inviato in vari campi in giro per l’Europa. |
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Rosenblat
finì a Theresienstadt, ma fu liberato Non molto tempo dopo, i russi entrarono con un carrarmato e liberarono il campo dove Herman era tenuto prigioniero. La guerra era finita. Lei andò in una scuola per infermieri in Israele. Lui si recò a Londra e imparò a fare l’elettricista. (riferimento: qui) |
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La
guerra è finita e i due si trasferiscono a New York Herman alla fine si trasferì a New York, dove gestì un negozio di riparazione di televisioni. Una domenica pomeriggio un amico gli telefonò dicendogli che voleva combinargli un appuntamento con una ragazza. Herman non era entusiasta poiché non gli piacevano gli appuntamenti con le sconosciute e lo fece notare al suo amico. Non sapeva come sarebbe stata la ragazza, ma infine cedette. Andò abbastanza bene; lei era polacca e alla mano. La conversazione scorreva e finì per andare a parare sulle loro esperienze durante la guerra. Herman Rosenblat recitò la litania dei campi in cui era stato e a Roma Radziki si rizzarono le orecchie. Anche lei era stata a Schlieben, nascondendosi dai nazisti. (riferimento: qui) |
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Oy gestalt! Lei era la
ragazza delle mele (*)
Lei gli parlò di un ragazzo che vedeva, delle mele che
portava, e di come quel ragazzo fu mandato via. E poi, le parole che
avrebbero cambiato per sempre le
loro vite: “Quel ragazzo ero io,” disse Herman. |
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Il resto è storia
dell’olocausto
Nel 1958 si sposarono in una sinagoga nel Bronx, un mondo lontano da loro dolori, più di un decennio dopo che i tempi di quando pensarono che sarebbero stati lontani l’uno dell’altra per sempre. |
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Oprah Winfrey ci casca e crede alla loro
storia Oprah, venuta a sapere la storia di Rosenblat e di sua moglie che nel 1945 circa gli tirava le mele oltre il recinto nel sotto di Schlieben in Germania, l’ha definita “la più grande storia d’amore mai mandata in onda in 22 anni di questo programma televisivo.” Tre mesi più tardi si rivelò essere una bufala, e Oprah era arrabbiata. |
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Naturalmente
c’è in programma la produzione di un film La storia dei Rosenblat ha ispirato un libro per bambini: Angel Girl (*); ci sono inoltre i piani per trasformarlo in un film intitolato The Flower of the Fence [letteralmente, Il fiore del recinto]. (riferimento: qui) (*) Il libro Angel Girl [letteralmente, Una ragazzina-angelo] è versione per bambini del libro Angel at the Fence: The True Story of a Love That Survived [letteralmente, Un angelo al recinto: la vera storia di un amore che è sopravvissuto] dello stesso autore, ndt. |
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Ma
si
può credere a storie simili? Ho una storia personale da raccontarvi. Io e i miei 188 parenti furono mandati a Sobibor dove l’odore dei corpi bruciato permeava l’aria. Mia “nonnina” mi disse: “Piccolo Jakob, salta giù nella latrina” (*), e lo feci. Ivi vissi per due anni, quando improvvisamente anche una ragazza della mia età saltò giù nella mia stessa latrina. Trascorremmo molte ore parlando di Anna Frank e schivando le feci che cadevano, ma siamo sopravvissuti. Quando i campi furono liberati un soldato ci trovò e chiamò il generale Eisenhower che personalmente ci calò una corda e ci tirò fuori [dalla latrina]. Il generale Montgomery ci lavò personalmente per due settimane, e poi il presidente Roosevelt ci sposò. La catena di grandi magazzini Macys ci fece servizi igenici galleggianti sui quali sedemmo durante tutta la durata dei cortei. Se vi chiedessi denaro per fare un film su questa mia storia, mi dareste 10.000 dollari o mi chiedereste 10.000 dollari per avervi fatto ascoltare menzogne ridicole? (*) “Jakob” è un tipico nome ebraico, ndt. |