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 indice degli scritti tradotti in italiano 

Attenzione!

Il sito internet Judicial-Inc, ora rimosso, era gestito segretamente dalla rete criminale giudaica  e conteneva propaganda molto sottile. Riportava, spesso, ma non sempre, fatti veri e di solito poco noti al pubblico, che usava come esca per distogliere il lettore dagli investigatori onesti , in particolare Eric Hufschmid e Christopher Bollyn (prima che fosse rapito), oltre che Robert Faurisson. A volte le conclusioni, tratte omettendo informazioni critiche, coprivano crimini ben peggiori di quelli evidenti a prima vista. Non fatevi ingannare dalla veemenza degli attacchi verso gli ebrei criminali sacrificabili; codesto sito internet proteggeva i nazisti della Seconda Guerra Mondiale (benché ammettesse l’olobufala), i finti sbarchi sulla Luna delle missioni Apollo, il rapimento di Bollyn, e sembrava intento a manipolare i lettori per lucrare dalla compravendita di oro. Cercava inoltre di provocare rabbia nei confronti degli ebrei, spesso ritratti con un aspetto maligno in fotografie ritoccate . Reazioni rabbiose alla rete criminale giudaica sono controproducenti; abbiamo bisogno di un’azione fredda, ponderata, efficace, e a tutto campo. Tenendo a mente che i criminali sono i meglio informati sui loro crimini, si vagli il presente scritto con la massima cautela.




9 dicembre 2013

[l’originale è qui ]





Judicial-Inc.
Baghdad, Iraq, 24 giugno 2006: bomba a una riunione militare
Muoiono 4 statunitensi e 6 arabi: sono stati agenti israeliani a collocarla?
(*)

degli estensori del sito internet Judicial-Inc.biz

27 giugno 2008

[l’originale è qui ]


(*) Ancora una volta i giudei macellano i soldati USA addossando la colpa sul loro nemico, in questo caso l’Iran, ndt,




Chi ha collocato quella bomba?

Il generale David Petreaus aveva inviato una piccola delegazione per un incontro con l’Esercito del Mahdi nella città di Sadr City; qualcuno ha fatto detonare una bomba sofisticata, e ora ci sono 10 morti. Secondo i “ricercatori della verità” presenti in internet, queste bombe sono state collocate dalla CIA e quindi dagli statunitensi.

Si tratta sempre di un’equazione semplice da risolvere e la domanda chiave è: a chi giova? Agli statunitensi, agli iracheni, o agli israeliani? La risposta è semplice: agli israeliani.





Una bomba uccide 6 iracheni e 4 statunitensi a Baghdad

Martedì 2008-06-24 una bomba ha ucciso 10 persone tra cui 2 dipendenti del governo degli Stati Uniti e 2 soldati USA impegnati in una riunione comunale della città di Baghdad roccaforte del religioso iracheno sciita Muqtada Al-Sadr (*).

(*) Muqtada Al-Sadr è il fondatore dell’Esercito del Mahdi ufficialmente dedito a combattere le forze di occupazione in Iraq; ci sono però motivi per ritenere che costui lavori segretamente per gli israeliani, ndt.




Gli scagnozzi di Petrauses nei mezzi di comunicazione di massa incolpano l’Iran

I militari degli Stati Uniti hanno accusato per quegli attacchi dinamitardi i membri deviati delle milizie sciite facenti parte dei cosiddetti “gruppi speciali.” Si tratta di un modo di dire per riferirsi agli elementi deviati della milizia di Muqtada Al-Sadr, ovvero all’Esercito del Mahdi, che i militari statunitensi sostengono sarebbero equipaggiati, addestrati, e finanziati dall’Iran. Teheran nega tali accuse.




Chi potrebbe essere un probabile sospettato?

I militari statunitensi hanno dichiarato che un sospetto, risultato positivo agli esami per rilevare un’eventuale presenza di residui esplosivi, è stato catturato mentre cercava di fuggire dalla scena dell’attentato. Ciò suggerisce che sia stata piantata una bomba nel palazzo comunale di quella città.





Il “principe profumato” David Petreaus

Il generale David Petraeus sostiene che i “gruppi speciali” dall’Iran sarebbero la più grande minaccia a lungo termine per la stabilizzazione dell’Iraq in un regime democratico.





Il giorno prima 5 soldati statunitensi erano caduti in un’imboscata

Lunedì un individuo armato di arma da fuoco ha ucciso 2 soldati statunitensi, ferendone altri 3 mentre questi uscivano da un edificio comunale di una città situata a sud-est di Baghdad. Alcuni funzionari iracheni addetti alla sicurezza hanno detto che un funzionario locale nella città di Al-Mada’in, in Iraq, aveva sparato ad alcuni soldati statunitensi che erano andato a fargli visita.

I militari statunitensi hanno dichiarato che quei soldati avevano appena partecipato ad una riunione comunale della città quando è stata tesa loro un’imboscata. (fonte)



L’ultimo pagliaccio sionista è stato il generale statunitense Tommy Franks

Franks è stato quel folle (*) che ha messo giovani soldatesse statunitensi in posti di blocco ad alto rischio. La cosa si è conclusa con 2 di loro giustiziate e altre 4 trovate sgozzate in una discarica di rifiuti. Poi c’è il capitano statunitense Herman Shelanski al comando della portaerei USS Truman. David Petraeus è il sionista che ha contribuito a buttare fuori dalle forze armate statunitensi l’ammiraglio William Fallon (**).

Il giorno in cui una città statunitense verrà completamente distrutta o nel Golfo Persico infurierà una battaglia con portaerei, tutti diverranno consapevoli dell’importanza dell’etnia a cui appartengono certi individui. Basta chiedere al portavoce della nave USS Liberty informazioni sui 2 piloti con doppia cittadinanza addestrati negli USA e che pilotarono i caccia Mirage israeliani [utilizzati nel 1967 per perpetrare l’attacco israeliano a bandiera falsa contro quella nave statunitense, ndt]. Costoro sono coloro i quali attaccarono con bombe al napalm i ponti di quella nave nei quali i marinai statunitensi feriti non potevano muoversi, e furono bruciati vivi.

(*) Il generale statunitense Tommy Franks, essendo ebreo, è probabile che in questo caso non abbia commesso un errore, ma che abbia fatto apposta, allo scopo di implementare i piani della rete criminale giudaica, a disporre quelle soldatesse statunitensi perché venissero uccise, ndt.
(**) L’11 marzo 2008 l’ammiraglio William Fallon diede le dimissioni terminando la sua carriera militare attiva perché era stato bollato come l’unico ostacolo tra l’amministrazione di George W. Bush e la guerra contro l’Iran, ndt.