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Parte 2 Molti hanno le capacità intellettuali per capire che [l’11 settembre 2001] l’edificio 7 del World Trade Center è stato fatto saltare con l’esplosivo, ma non hanno la forza emotiva di far fronte a un crimine così colossale e, invece di opporsi alla corruzione, si comportano come pecore spaventate che corrono verso il branco per nascondersi dal lupo. Molti non vogliono ammettere di nascondersi come pecore spaventate; alcuni addirittura reagiscono arrabbiandosi e insistendo che l’edificio 7 sarebbe crollato per motivi ragionevoli, proprio come un sacco di polvere cade su di esso. Altri insistono di non nascondersi dalla corruzione, ma piuttosto di essere solamente pesci piccoli in un mare grande, e quindi non vi è nulla che possano fare nei confronti della corruzione. Dichiarando che “non c’è nulla che possa fare,” non si giustifica nulla. Molti adulti si aggrappano alla versione ufficiale
dell’attentato dell’11 settembre proprio come i
bambini spaventati si
stringono a un orsacchiotto.
Perché così tanti adulti hanno paura di
affrontare i
nostri problemi? Cosa c’è che non va nella maggior
parte
della
gente?
Perché non vi opponete ai vostri amici e parenti e dite loro che siamo in grado di migliorare la nazione non appena la smettono di comportarsi come bambini impauriti e iniziano a comportarsi come adulti responsabili?
Una banda di adolescenti benché costituita da un numero
esiguo di
adolescenti può causare un sacco di problemi per migliaia di
persone e, scarabocchiando graffiti con le bombolette spray sulle pareti
degli edifici
e graffiando
le vetrate, anche migliaia
di dollari di danni all’anno.
Bande di adulti, come i criminali all’epoca di Al Capone, possono provocare danni anche maggiori; coloro che hanno perpetrato l’attacco dell’11 settembre hanno causato sofferenze e danni su una scala che non si era mai vista prima. Come può un numero esiguo di criminali creare
così tanti disordini? I criminali sono “potenti”?
Se
sì, da dove hanno preso questo potere?
Una banda di adolescenti può essere potente, ma il
loro potere
è un’illusione e proviene soprattutto dai
cittadini
che non fanno nulla per
fermarli,
e in parte dalla compassione e dalla protezione che ricevono
dai genitori, dagli amici, e dagli altri cittadini a cui
piace dispiacersi per gli “emarginati.”
I pochi cittadini che hanno il desiderio e la forza emotiva di affrontare queste bande si ritroveranno soli, il che fa sì che saranno facilmente attaccabili da quelle bande, il che scoraggerà i cittadini a opporsi a tali bande. L’atteggiamento della maggior parte della gente è che ignorando le bande di adolescenti verrà lasciata in pace. Questo atteggiamento è sciocco quanto quello di qualcuno che ignori un incendio nel suo quartiere in base al presupposto che ignorandolo, l’incendio eviterà la sua casa. I cittadini, ignorando le bande di ragazzi, permettono loro di prosperare. Coloro che ignorano queste bande potrebbero non risentire direttamente dell’effetto di queste bande, ma di certo lo saranno indirettamente poiché la criminalità altera la nostra società in molti modi, ad esempio facendo in modo che venga sprecato denaro in dispositivi di sicurezza, assicurazioni, polizia, e tribunali, oltre a generare paura, apatia, disgusto, e sospetto. Chi ignora le erbacce nel proprio giardino, è responsabile di permettere la loro crescita. Un meccanico addetto alla manutenzione degli aeromobili, che ignori strani rumori provenienti dal motore di un aereo, verrebbe considerato responsabile di un’eventuale rottura del motore in volo. Perché non applicare lo stesso ragionamento alla criminalità? In particolare, se un cittadino ignora i criminali, perché non viene considerato responsabile in parte dei reati commessi da quei criminali? Coloro che ignorano i criminali potrebbero essere descritti come “accessori dei criminali” utili per il compimento dei loro delitti, mentre coloro che provano compassione per i criminali forniscono loro sostegno emotivo, il che è anche peggio. Vi nascondereste dai bambini di sei anni?
Quanto ridicolo deve diventare il problema delle bande [di
adolescenti] prima che ci decidiamo a fare
qualcosa? Immaginatevi un gruppo di bambini di sei anni arrabbiati, che
camminano tra i negozi di un centro commerciale, rompendo le finestre e
distruggendo la merce, tra l’indifferenza di tutti gli adulti
i quali fingono di non
vedere
quando addirittura non
scappano dalla
paura.
Una banda di bambini di sei anni, potrebbe distruggere una quantità enorme di merce e potrebbe perfino appiccare fuoco all’intero centro commerciale, oltre a incoraggiare anche gli altri bambini a comportarsi male. Qual è la differenza tra l’ignorare i bambini di sei anni che distruggono un centro commerciale, l’ignorare gli adolescenti che distruggono una città, e l’ignorare gli adulti che distruggono una nazione? Riusciremo mai a smetterla di nasconderci dai criminali?
La reazione al crimine da parte della maggior parte della gente
è quella
che mi aspetterei dai bambini, e, per la
precisione, cercare di nascondersi
dai criminali e di proteggersi
dai loro attacchi.
Ecco
alcuni esempi:
I furti d’automobili Le prime automobili non avevano
blocchi
dell’accensione
o alle porte. Diventato comune il furto di automobili, la
reazione è stata quella di mettere serrature alle
autovetture.
Con l’aumentare dei furti d’auto, la reazione
è
stata
quella di realizzare serrature migliori.
I furti in casa
I bambini rapiti e molestati
La reazione tipica al rapimento dei bambini e alle molestie nei loro confronti è quella di portare i bambini a scuola in automobile piuttosto che lasciarli andare a piedi o in bicicletta.
Le sparatorie nelle scuole
La reazione alle sparatorie nelle scuole è stata quella di installare metal detectormetal detector. [cerca-metalli, ndt] nelle scuole e controllare che gli studenti non avessero con sé pistole e coltelli. Forse in futuro ai bambini verranno forniti giubbotti antiproiettile ed elmetti militari dopo essere passati attraverso i
I virus informatici
Il veleno nel cibo
La reazione ai casi di veleno inserito
nelle
confezioni
dei prodotti farmaceutici e alimentari è
stata quella di realizzare confezioni a prova di manomissione.
Quando nei dolci per la festa di Halloween sono stati
messi veleno
e oggetti
taglienti, alcuni genitori hanno
reagito gettando via le caramelle, sostituendole
con caramelle
da loro stessi acquistate.
Quanto assurda deve diventare la paura della
criminalità prima che concorderete con me che la
nostra
nazione sta diventando un carcere gigantesco di gente spaventata? Che
cosa succederebbe se tutti i
cittadini statunitensi portassero con sé una mitragliatrice
e
indossassero un elmetto ogniqualvolta camminano fuori casa? Che cosa
succederebbe se i bambini dovessero esaminare il loro pranzo scolastico
per assicurasi che non contenga veleni?
Non siate poliziotti, ma piuttosto aiutate la polizia
Non sto sostenendo che i cittadini debbano assumere il ruolo dei
poliziotti e
cercare di fermare i crimini quando questi si verificano; anzi,
ci sono svariati motivi per cui è meglio che i
cittadini lascino
che i crimini abbiano luogo. I cittadini tuttavia dovrebbero aiutare i
poliziotti,
fornendo informazioni sui crimini che sono stati commessi.
Ad esempio, ai dipendenti delle banche viene detto di consentire che avvengano le rapine e poi di fornire una descrizioni del delitto. Una delle motivazioni di questa politica è che i rapinatori di banca potrebbero essere armati. Incoraggiare i cittadini a partecipare alle sparatorie nei luoghi pubblici può causare più sofferenze che lasciare che abbia luogo il crimine in questione. È meglio che ad affrontare i crimini siano i poliziotti addestrati appositamente. È meglio dire ai cittadini di lasciare che i crimini avvengano e di fornire successivamente una descrizione dell’accaduto alla polizia. Che cosa pensereste tuttavia se una dozzina di persone fosse stata testimone di una rapina in banca, e costoro, una volta interrogati dalla polizia perché forniscano una descrizione del rapinatore, tutti fissassero con lo sguardo i poliziotti con un’espressione vuota per un paio di secondi, per poi cambiare argomento? Cosa pensereste di un testimone di una rapina in banca che si comportasse come quell’ingegnere civile che ho menzionato nell’articolo della serie presente intitolato La negazione dell’ovvio ? In particolare, che cosa pensereste se insistesse sul fatto che non ci fosse stata nessuna rapina, ma solo qualcosa che sembrava una rapina, perché potrebbe essere caduto un sacco di polvere sulle telecamere di sicurezza? E se concludesse con un commento stizzoso del genere: “Non voglio più parlarne; non credo che sia stata una rapina!” Che cosa pensereste se qualcuno si rifiutasse di dare una descrizione del rapinatore di banca adducendo come giustificazione il non voler essere uno “spione” [nel testo, tattletale] o un “informatore del governo”? Che cosa pensereste se alcuni cittadini invocassero pietà per il rapinatore per il fatto che si tratta di un “emarginato” proveniente da un contesto svantaggiato, categoria di persone che è sempre stata difesa dagli Stati Uniti? Infine, che cosa pensereste se un testimone insistesse che l’accusa che ci sia stata una rapina in banca è una teoria del complotto idiota e che lui non crede alle teorie del complotto? Se nessuno dei testimoni di una rapina in banca fornisse una descrizioni alla polizia, il rapinatore di banca potrebbe farla franca e rapinare un’altra banca. Se inoltre coloro che assistessero a alla rapina successiva si rifiutassero di fornire alla polizia qualche descrizione, il rapinatore potrebbe farla franca di nuovo e potrebbe decidere di commettere un’altra rapina ancora a qualche banca. Quante banche dovranno essere derubate prima che vi
lamentiate che i vostri concittadini sono stati in effetti accessori della
criminalità? E quanti dovranno
rifiutarsi di
testimoniare prima che cominciate a chiedervi se qualcuno di quei
testimoni
non sia in realtà amico
dei criminali?
Questo solleva una questione interessante. Qualcuno di noi sta cercando
di portare alla luce la verità sull’attentato
dell’11
settembre, ma
a milioni rifiutano accettare queste informazioni. Come facciamo a
distinguere chi si
rifiuta di riconoscere che
quell’attacco sia stato un raggiro perché davvero
non
è in
grado di affrontare la realtà, da chi lo fa
perché lavora
con i criminali
per insabbiare quel crimine?
Se non conoscessi i miei parenti, sarei certo che tutti loro siano sul libro paga di coloro che hanno perpetrato l’attentato dell’11 settembre. I miei parenti sono intelligenti e istruiti ma si comportano da idioti. Se non li conoscessi sarei certo che sono prezzolati per comportarsi da stupidi allo scopo di sopprimere le informazioni sull’attacco dell’11 settembre; dubito però che qualcuno di loro venga pagato per comportarsi da idiota. La mia ipotesi è che alcuni aspetti della
realtà
siano semplicemente troppo duri da affrontare per i miei parenti,
che così li ignorano. Descriverei questo
loro nascondersi dalla realtà come un “disturbo mentale”;
va detto però che, visto che la maggioranza della gente
soffre di questo disturbo, la
maggior parte della gente lo considererebbe
“normale” e vedrebbe me
come crudele, offensivo, o arrogante. |