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Il dirottamento sionista delle cause legali intentate dai parenti delle vittime dell’attentato dell’11 settembre

di Christopher Bollyn

14 aprile 2006

[l’originale è qui ]
 
Fotografia: Il giudice Alvin K. Hellerstein, il sionista che sovraintende e tratta tutte le cause legali intentate dai parenti delle vittime dell’attentato dell’11 settembre.
Il dirottamento giudiziario delle cause legali intentate dai parenti delle vittime dell’attentato dell’11 settembre

Mentre i mezzi di comunicazione di massa ingigantiscono il significato del processo-spettacolo del governo statunitense contro Zacharias Moussaoui, un apparente squilibrato nonché “ventesimo dirottatore,” nemmeno una delle causa legali intentate dalle vittime dell’attacco dell’11 settembre è stata ammessa a un’udienza in un processo celebrato da una giuria popolare (*).

Perché alle famiglie delle vittime dell’attentato dell’11 settembre non è stato concesso quello stesso diritto, ovvero che i loro processi fossero celebrati a porte aperte da una giuria popolare di cittadini comuni come loro?

(*) Il sistema giudiziario statunitense prevede, accanto alla forma di processo classica celebrata dai giudici, la possibilità di processi celebrati da una giuria popolare, detti trial by jury.


Il 20 dicembre 2001 Ellen Mariani, che perse il marito Neil sul volo United Air Lines 175, presentò la prima causa legale il relazione all’attacco dell’11 settembre per danno da morte [nel testo, wrongful death] contro la United Air Lines.

Nel maggio 2002 la Mariani fu intervistata sul canale televisivo nazionale statunitense da Bill o’ Reilly di Fox News, che più volte le chiese perché avesse scelto di intraprendere le vie legali invece di accettare il risarcimento del governo.

“Voglio giustizia,” disse la Mariani. “Voglio sapere chi è il responsabile; voglio la verità.”

Oggi, la Mariani, come gli altri querelanti in relazione all’attentato dell’11 settembre, è stata assoggettata a un ordine di mantenere il silenzio, il quale le impedisce di rilasciare dichiarazioni in merito alla propria causa legale in corso.

Allo stesso modo, migliaia di impiegati delle agenzie federali statunitensi, come la Federal Aviation Administration (*), hanno ricevuto a mezzo posta lo stesso ordine di mantenere il silenzio in modo da impedire loro di dire ciò che sanno al riguardo degli eventi dell’attacco dell’11 settembre.

Dopo oltre quattro anni, comunque, la determinazione della Mariani a cercare la verità sull’attacco dell’11 settembre ricorrendo al sistema giudiziario non è riuscita a ottenere una qualsiasi risposta o scoperta sul chi fosse il responsabile di quell’attentato. Oggi Ellen è ancora lontana dall’ottenere ciò che ha dichiarato di volere fin dall’inizio, ovvero un processo celebrato da una giuria popolare.

Perché mai le cause legali di molte vittime, come nel caso della Mariani, intraprese dai parenti di coloro che persero la vita quell’11 settembre, non sono ascoltate in un processo a porte aperte celebrato da una giuria popolare – un diritto fondamentale negli Stati Uniti?

E perché alle aziende incaricate di garantire la sicurezza delle compagnie aeree (di proprietà israeliana) coinvolte nella scandalosa inosservanza delle procedure di sicurezza che hanno permesso gli attacchi dell’11 settembre, è stata garantita l’immunità dal Congresso degli Stati Uniti?

Tutte le cause per danno da morte, e quindi cause penali, avanzate dai parenti delle vittime contro le compagnie aeree e le loro agenzie di sicurezza, sono state convogliate dal giudice incaricato in un’unica causa legale per negligenza, e quindi una causa civile, probabilmente molto meno soggetta a essere discussa e indagata in un processo a porte aperte celebrato da una giuria popolare.

Le cause legali per danno da morte e lesioni alle persone avanzate contro l’American Air Lines, la United Air Lines, e tutte le società (di proprietà straniera) incaricate della sicurezza, ovvero la Argenbright Security (britannica), la Globe Aviation Services Corp (svedese) e la Huntleigh USA Corp (israeliana) sono attualmente trattate da Alvin K. Hellerstein, giudice distrettuale [nel testo, District Judge] degli USA del distretto meridionale di New York.

Nel caso di almeno una di queste compagnie imputate, la Huntleigh USA, per il giudice sembra esserci un serio conflitto di interessi, in quanto quella azienda, incaricata della sicurezza aerea responsabile della scandalosa negligenza sulla vigilanza in entrambi gli aeroporti di Boston e Newark, è una controllata interamente di proprietà di un’azienda israeliana (la ICTS), diretta da israeliani con chiari legami con il servizio segreto militare israeliano, il Mossad.

D’altro canto il giudice Hellerstein ha legami profondi e duraturi con il sionismo, oltre a vincoli familiari stretti con lo stato di Israele. Un sionista è un sostenitore dello stato di ebraico di Israele.

La moglie del giudice Hellerstein, per esempio, è una ex-vice-presidente di lunga data [nel testo, senior] e attuale tesoriere dell’AMIT, un’organizzazione sionista con base a New York. L’AMIT promuove l’immigrazione in Israele e lotta per l’associazione Americans for Israel [letteralmente, Statunitensi per Israele] e la Torah; il suo motto è Building Israel – One Child at a Time [letteralmente, Costruire Israele – un bambino alla volta].

Il 73enne Hellerstein è membro del The Jewish Center of New York [letteralmente, Centro ebraico di New York] ed ex-presidente del Board of Jewish Education of Greater New York [letteralmente, Comitato dell’educazione ebraica dell’area metropolitana di New York].

Questo naturalmente solleva la domanda sul perché, in un caso giudiziario relativo all’attacco terroristico dell’11 settembre nel quale una compagnia israeliana addetta alla sicurezza è un imputato chiave e nella quale si sospetta il coinvolgimento di alcuni individui dei servizi segreti militari israeliani, è stato scelto Hellerstein a presiedere tutte le cause legali intentate dalle vittime degli attentati – e chi l’ha scelto?

La Huntleigh USA è una controllata interamente di proprietà dell’azienda israeliana International Consultants on Targeted Security (ICTS) International N.V., una società che opera nel campo della sicurezza nell’aviazione e nei trasporti con sede in Olanda comandata da “ex-alti ufficiali (israeliani) dei servizi segreti e veterani degli enti governativi di servizi segreti e di sicurezza (israeliani).”

Menachem Atzmon, condannato in Israele nel 1996 per frode finanziaria, e il suo compagno d’affari Ezra Harel, presero in mano la gestione della sicurezza degli aeroporti di Boston e Newark con l’acquisto nel 1999 della Huntleigh USA da parte della loro azienda ICTS.

Il volo United Air Lines 175 e il volo American Air Lines 11 che presumibilmente si schiantarono contro le torri gemelle, decollarono entrambi da Boston, mentre il volo United Air Lines 93, che si suppone sia precipitato in Pennsylvania, partì dall’aeroporto di Newark.

La ICTS controlla anche il porto tedesco di Rostock sul mar Baltico. Un’azienda israeliana connessa al Mossad gestisce le operazioni portuali di uno dei porti tedeschi più importanti. (Perché il Mossad ha interesse alla gestione di un porto tedesco? Pensate alle varie possibilità.)

Alcuni familiari delle vittime hanno avviato cause legali contro la Huntleigh USA per essere stata, sostengono, estremamente negligente quell’11 settembre. I suddetti familiari hanno il diritto di scoprire e conoscere ciò che Huntleigh USA fece o non fece per proteggere i loro cari quell’11 settembre, ma alla Huntleigh USA è stata garantita la completa immunità nel 2002 e non potrà essere chiamata in giudizio per rispondere delle proprie azioni di quell’11 settembre in nessun tribunale statunitense.

Il 26 luglio 2002 negli USA la Camera dei rappresentanti ha approvato la Homeland Security Bill, inserendovi all’ultimo minuto una clausola che forniva l’immunità totale alle tre aziende di proprietà straniera incaricate della sicurezza. Similmente il 19 novembre 2002 il senato degli USA con un votazione ha protetto quelle tre aziende incaricare della sicurezza dalle loro responsibilità. Questi voti del Congresso degli USA impediscono effettivamente qualsiasi indagine legale e scoperta a proposito del mancato adempimento dei doveri da parte di queste aziende straniere in occasione dell’attentato dell’11 settembre.

Hellerstein, comunque, non è il solo a gestire il processo giudiziario sull’11 settembre con legami stretti con Israele. In effetti, tutti coloro che hanno avuto un ruolo chiave e tutti gli uffici legali coinvolti sono o attivamente sionisti o lavorano per agenzie che fanno molti affari rappresentando aziende israeliane e/o lo stato di Israele.

Anche Kenneth R. Feinberg, l’amministratore speciale del fondo finanziato dal governo federale Victims’ Compensation Fund [letteralmente, Fondo per l’indennità delle vittime], è un fanatico sionista fortemente convinto. Feinberg ha amministrato da solo il fondo da 7 miliardi di dollari per pagare con le tasse del contribuente statunitense il 97 percento dei familiari che altrimenti avrebbero potuto intraprendere cause legali e chiedere i danni per illecito civile per perdita di denaro, per dolore, e per sofferenza.

Coloro che accettarono il risarcimento federale amministrato da Feinberg hanno rinunciarono al diritto di procedere legalmente contro il governo statunitense, le compagnie aeree, e le aziende incaricate della sicurezza. Questo risarcimento delle famiglie ha impedito effettivamente la possibilità per quasi tutti i parenti delle vittime di ottenere giustizia o la verità ricorrendo a un processo che avrebbe portato alla scoperta in contesto giudiziario dei fatti e degli eventi dell’attacco dell’11 settembre.

Il Kenneth Feinberg Group è tra i primi 10 dei più grandi sostenitori finanziari del Jerusalem Institute for Israel Studies per il 2004-2005. Il Jerusalem Institute è un’organizzazione sionista con sede in Israele che, tra l’altro, supporta la costruzione del muro illegale di separazione che attraversa la Palestina.

Tra i clienti del [Kenneth] Feinberg Group ci sono alcune principali compagnie assicurative come i LLloyd’s [of London]. Si tratta delle stesse compagnie assicurative che rischiavano di perdere miliardi di dollari se le cause legali dei parenti delle vittime dell’attentato dell’11 settembre fossero andate avanti.

Feinberg fu nominato dall’allora procuratore generale [nel testo, Attorney General] John Ashcroft. Ashcroft, un cristiano-sionista convinto, sostenitore di gruppi come Stand for Israel [letteralmente, Prendere le difese di Israele], lavora oggi come lobbista per l’Israel Aircraft Industries (IAI), la principale azienda aerospaziale militare, che assunse l’ex-procuratore generale statunitense in modo da assicurasi l’approvazione del governo USA per la vendita di un sistema di armamenti israeliano all’aeronautica militare della Corea del Sud.

Gli israeliani assunsero Ashcroft per aumentare la loro competitività rispetto a un sistema statunitense costruito dalla Boeing di Chicago.

Ashcroft, nato a Chicago, è l’ex-direttore del Dipartimento di giustizia, organo in cui Michael Chertoff, suo assistente con doppia nazionalità, israeliana e statunitense, ha diretto la finta indagine sugli eventi di quell’11 settembre. Ashcroft ora è (ri)pagato dallo stato di Israele per lavorare contro gli interessi di una società statunitense - e gli Stati Uniti.

(*) La Federal Aviation Administration è l’ente statunitense incaricato di regolare e sovrintendere a ogni aspetto dell’aviazione civile, incluso il controllo del traffico aereo.

Importante:

Christopher Bollyn e famiglia sono MIA (*)

La mia risposta è qui 

Nota: non so che fine facciano i soldi che donate a Bollyn, sia direttamente, che acquistando il suo libro! Christopher scriveva articoli gratis, finanziandosi con la vendita del suo libro per bambini ABC book e con le donazioni. Il suo bellissimo ABC book è descritto qui .

Fate circolare i collegamenti telematici ai suoi articoli e cercate di trovare più persone che si uniscano a noi nella nostra lotta per esporre la corruzione. Non permettere “loro” di eliminarci tutti! Mostrate che tutto ciò vi importa!

(*) MIA, ovvero “Missing in Action,” si traduce in “disperso in un’azione di guerra.”