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Il quotidiano israeliano Ha’aretz prende parte all’attacco contro Bollyn

di Christopher Bollyn

9 ottobre 2006

[l’originale è qui ]


La grande accusa del sangue a proposito dell’attentato dell’11 settembre

Bradley Burston, un corrispondente del quotidiano israeliano Ha’aretz (che significa “la terra di Israele”) ha scritto un articolo in cui si tenta di diffamare Christopher Bollyn e le sue ricerche sull’attentato dell’11 settembre.


Che strano che Bollyn sia stato attaccato da tutti i lati e contemporaneamente. Prima aggredito e colpito con un Taser da poliziotti sotto copertura sul prato frontale di casa sua, poi attaccato da Scott Makufka e da Lisa Guliani di WING TV, e quindi divenuto il bersaglio di un comunicato stampa nazionale dell’Anti Defamation League (ADL) - e ora questo.

L’essenza dell’articolo di Burston, i “le accuse degli omicidi rituali non muoiono mai, diventano semplicemente digitali” è che le mie indagini nel coinvolgimento dello stato di Israele negli attacchi terroristici a bandiera falsa dell’11 settembre dovrebbe essere respinte dalle persone ragionevoli come nient’altro che “odio nei confronti degli ebrei.”

Burston dice di aver trovato “odio nei confronti degli ebrei” manifestato a Ground Zero (*).

“Mi è stato dato in omaggio un DVD sull’attentato dell’11 settembre da un teorico del complotto,” ha scritto Burston. “È una versione nuova e migliorata dei Protocolli dei savi anziani di Sion del nuovo millennio, la teoria… secondo cui sarebbero stati Israele e il Mossad a far crollare il World Trade Center.”

“L’Anti-Defamation League e altri gruppi hanno lavorato molto intensamente per combattere le teorie,” dice Burston ai suoi lettori, citando la nota organizzazione massonica ed ebraica fondata dal B’nai B’rith a Chicago circa 90 anni fa. “Valutando cinque anni di intensa attività, comunque, il mese scorso l’ADL ha detto che «Oggi, queste teorie sono ancora più diffuse e alcune hanno portato perfino oltre le loro accuse anti-semite, sostenendo espressamente che sono stati membri ebrei dell’amministrazione Bush a dirigere il governo [statunitense] nella pianificazione degli attacchi [dell’11 settembre] a beneficio di Israele».”

“Non vede altro che il caso di Kobi Alexander, un tempo guru del software che è riuscito ad aver il suo nome inserito nella lista dei maggiori ricercati dall’FBI per presunte manipolazioni di azioni nella Borsa valori e per altri reati,” ha scritto Burston.

“Lo scrittore Christopher Bollyn, uno dei teorici del complotto più prolifico, chiama Alexander «il truffatore israeliano titolare delle aziende [di facciata] del Mossad che aveva una chiara prescienza degli attacchi terroristici dell’11 settembre».”

“Secondo Bollyn, i dipendenti della Odigo, una ditta di software con sede in Israele, hanno ricevuto la notizia degli attacchi circa due ore prima che avvenissero.”

“Il quartier generale negli USA della Odigo era a due isolati dal World Trade Center. I dipendenti della Odigo, tuttavia, non hanno comunicato l’avvertimento alle autorità della città di New York, un’azione che avrebbe potuto salvare migliaia di vite.”

“Prosegue affermando che l’Odigo, «come molte aziende israeliane di software, ha sede e ha il suo centro per la ricerca e lo sviluppo (R & S) a Herzliya, in Israele, una piccola cittadina a nord di Tel Aviv, in cui guarda caso ci sono i quartieri generali del Mossad» e che «poco dopo l’attentato dell’11 settembre, l’Odigo è stata rilevata dalla Comverse Technology», preoccupazione principale di Kobi Alexander.”

Gli esempi sono infiniti, la conclusione una: sono stati gli ebrei [a perpetrare l’attacco dell’11 settembre]. I mezzi di comunicazione di massa dei giudei l’hanno insabbiato. Gli ebrei lo ha fatto per mandare in guerra gli USA, facendo versare il sangue dei ragazzi cristiani combattendo i nemici di Israele, ovvero i musulmani.

“Mai nella storia del popolo ebraico una menzogna terribile del «controllo ebraico» si è diffusa così rapidamente e con tanta forza, accattivandosi non solo le frange di estremisti, ma anche le élite istruite, in particolare nel mondo musulmano e in quello arabo,” ha affermato nel 2003 Abraham Foxman, il direttore a livello nazionale dell’ADL.

“La Grande Menzogna è stata ripetuta da vari imam, dalla stampa, e da funzionari di governo nel mondo arabo, e sta contribuendo a mutazioni inquietanti e pericolose nell’antisemitismo a livello globale.”

 “Forse era solo inevitabile, data la bassa finalità alla quale certa alta tecnologia è stata adattata, che l’ADL abbia scoperto che una delle mutazioni altro non è che quella un tempo diffusa direttamente dal prete-contadino: l’idea che l’ingrediente chiave nell’impasto del matzah [i.e. pane azzimo, ndt] per la Pesach [i.e. la Pasqua ebraica, ndt] sia la linfa vitale di un bambino cristiano.”

La mia risposta sarebbe quella di guardare i fatti e le prove. Non mi sono inventato la storia della Odigo; chi ha mandato quei messaggi, a chi sono stati inviati, e che cosa dicevano esattamente?

I numerosi collegamenti dei segreti israeliani all’attentato dell’11 settembre non spariranno attaccando me e altri, quali il professor Steven E. Jones. Questo sforzo concertato per attaccarmi e screditarmi mostra solo che ha fondamento ciò che ho trovato e scritto sull’attacco dell’11 settembre e sulla relativa connessione israeliana.

Fonte:
haaretz.com/hasen/spages/772321.html

(*) Ground Zero a New York indica il luogo dove una volta era presente il World Trade Center, prima che venisse distrutto dall’attentato dell’11 settembre.

Importante:

Christopher Bollyn e famiglia sono MIA (*)

La mia risposta è qui 

Nota: non so che fine facciano i soldi che donate a Bollyn, sia direttamente, che acquistando il suo libro! Christopher scriveva articoli gratis, finanziandosi con la vendita del suo libro per bambini ABC book e con le donazioni. Il suo bellissimo ABC book è descritto qui .

Fate circolare i collegamenti telematici ai suoi articoli e cercate di trovare più persone che si uniscano a noi nella nostra lotta per esporre la corruzione. Non permettere “loro” di eliminarci tutti! Mostrate che tutto ciò vi importa!

(*) MIA, ovvero “Missing in Action,” si traduce in “disperso in un’azione di guerra.”