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Attenzione! | |||
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Il sito internet Judicial-Inc, ora rimosso, era gestito segretamente dalla rete criminale giudaica e conteneva propaganda molto sottile. Riportava, spesso, ma non sempre, fatti veri e di solito poco noti al pubblico, che usava come esca per distogliere il lettore dagli investigatori onesti , in particolare Eric Hufschmid e Christopher Bollyn (prima che fosse rapito), oltre che Robert Faurisson. A volte le conclusioni, tratte omettendo informazioni critiche, coprivano crimini ben peggiori di quelli evidenti a prima vista. Non fatevi ingannare dalla veemenza degli attacchi verso gli ebrei criminali sacrificabili; codesto sito internet proteggeva i nazisti della Seconda Guerra Mondiale (benché ammettesse l’olobufala), i finti sbarchi sulla Luna delle missioni Apollo, il rapimento di Bollyn, e sembrava intento a manipolare i lettori per lucrare dalla compravendita di oro. Cercava inoltre di provocare rabbia nei confronti degli ebrei, spesso ritratti con un aspetto maligno in fotografie ritoccate . Reazioni rabbiose alla rete criminale giudaica sono controproducenti; abbiamo bisogno di un’azione fredda, ponderata, efficace, e a tutto campo. Tenendo a mente che i criminali sono i meglio informati sui loro crimini, si vagli il presente scritto con la massima cautela. | |
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[l’originale è qui ] |
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Presidiavano un posto di blocco; per i notiziari sono stati rapiti e uccisi dagli insorti iracheni (*) degli estensori del sito internet Judicial-Inc.biz 2 luglio 2006 [l’originale è qui ](*) Gli ebrei ancora una volta si sono offerti di aiutare gli USA e, al solito, li hanno traditi, ndt. |
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Era
in corso una grossa offensiva per riconquistare Baghdad Per questo i soldati statunitensi avevano istituito posti di blocco fuori dalla città. |
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Quei soldati stavano presidiando uno dei posti di blocco intorno a Baghdad | |
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Quei
posti di blocco sono fuori Baghdad, sull’autostrada principale che
porta alla città Si trattava di una distesa di deserto, con la visuale di campo libera, nella quale è stata approntata una serie di barriere di sicurezza. [In figura: posto di blocco] |
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I soldati si trovavano fuori
la cittadina di Yusufijah
Yusfiyah è una cittadina agricola in mezzo al nulla, e non si trova su una strada principale. |
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Dietro
quegli omicidi c’erano in verità agenti
israeliani; l’esercito statunitense per rappresaglia raderà al suolo
Yusufiya Il fatto che i corpi dei soldati siano stati ritrovati presso la centrale elettrica punta a un’operazione effettuata con l’intento di provocare una reazione dei militari USA. [In figura: Punto di ritrovamento dei corpi] |
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C’è
qualcosa
che non torna Un notiziario afferma: 3 soldati che presidiavano un posto di blocco alla periferia di Baghdad sono stati catturati. Analizzando in dettaglio la cosa però, c’è qualcosa che non torna. Baghdad è un teatro da “selvaggio west,” nel quale squadroni della morte rapiscono, ammazzano, e fanno detonare bombe in pieno giorno. Un contingente statunitense normale consiste di almeno 10 soldati. Non si lasciano 3 soldati a un posto di blocco in una zona isolata. Chi li ha rapiti doveva essere qualcuno di cui si fidavano. Quei soldati stavano presidiando un posto di blocco remoto e non avrebbe mai lasciato che un’automobile piena di arabi si avvicinasse. Se ad avvicinarsi fosse stata una pattuglia della polizia irachena, quei militari statunitensi si fiderebbero anche di meno. Quei soldati sono stati rapiti senza che ci fosse uno scontro a fuoco e senza che fosse emanato una comunicazione di emergenza. L’unico possibile scenario contempla la possibilità che per rapire quei soldati sia stato utilizzato “immerso” [nel testo, embedded] tra i soldati statunitensi, e quindi o un interprete iracheno, o, più probabilmente, un israeliano consulente per le forze armate statunitensi. [Immagine assente nell’originale, ndt] |
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I
consulenti
israeliani “immersi” nelle truppe statunitensi Alcuni comandanti statunitensi di alto rango hanno inserito consulenti israeliane dell’IDF (*) in tutte le linee di comando delle forze armate USA. Dare retta ai consigli di questi consulenti israeliani ha portato i militari statunitensi a subire 3 agguati negli ultimi 6 mesi. (*) L’Israel Defence Force (IDF) sono le forze armate israeliane, ndt. [In figura: (in rosso) forni crematori (in blu) camera a gas (in basso a sx) Auschwitz crematorio I] |
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L’agguato
deve essere stato abbastanza sofisticato All’ingresso di posti di blocco ci sono 2 marine con una mitragliatrice che spara proiettili del calibro di 0.50 pollici [2.7 mm, ndt]. Poi, in ciascun posto di blocco, ci sono 6 militari. Successivamente c’è un altro humvee con un ufficiale e un addetto alle comunicazione via radio. Quei soldati sono stati colti completamente di sorpresa da qualcuno di cui si fidavano. Secondo l’ultima storia che circola su questo evento, c’erano 3 humvee statunitensi che sono stati fatti bersaglio da parte di alcuni cecchini. Di quegli humvee, 2 hanno dato la caccia al nemico; il 3° humvee quindi è stato catturato dagli insorti iracheni. |
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I corpi sono stati ritrovati
I
corpi, mutilati e decapitati, sono stati ritrovati il 20 giugno 2006
presso la centrale
elettrica di Yusafiya. Si tratta della stessa tattica utilizzata dagli
agenti dei servizi segreti israeliani per l’agguato al militare
statunitense Scott Helvenston a Fallujah, in Iraq. |
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E
allora,
che cosa è successo? Per cominciare l’individuo che lavora “immerso” tra i militari statunitensi hanno sparato al soldato USA che presidiava il posto di blocco con la mitragliatrice del calibro di 0.50 pollici. I suoi complici hanno semplicemente puntato i fucili contro i volti dei rimanenti soldati statunitensi. Non c’erano arabi a bordo di qualche automobile perché i soldati USA che presidiavano quel posto di blocco l’avrebbero avuto bloccata e bersagliata di colpi d’arma da fuoco. Ciò deve essere accaduto mentre i soldati USA erano seduti per mangiare. La versione ufficiale secondo la quale a quel posto di blocco c’erano solo 3 marine è completamente falsa. Gli ultimi 2 agguati sono stati insabbiati facendoli passare per incidenti, il che rende questa storia estremamente sospetta. |