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Attenzione!

Il sito internet Judicial-Inc, ora rimosso, era gestito segretamente dalla rete criminale giudaica  e conteneva propaganda molto sottile. Riportava, spesso, ma non sempre, fatti veri e di solito poco noti al pubblico, che usava come esca per distogliere il lettore dagli investigatori onesti , in particolare Eric Hufschmid e Christopher Bollyn (prima che fosse rapito), oltre che Robert Faurisson. A volte le conclusioni, tratte omettendo informazioni critiche, coprivano crimini ben peggiori di quelli evidenti a prima vista. Non fatevi ingannare dalla veemenza degli attacchi verso gli ebrei criminali sacrificabili; codesto sito internet proteggeva i nazisti della Seconda Guerra Mondiale (benché ammettesse l’olobufala), i finti sbarchi sulla Luna delle missioni Apollo, il rapimento di Bollyn, e sembrava intento a manipolare i lettori per lucrare dalla compravendita di oro. Cercava inoltre di provocare rabbia nei confronti degli ebrei, spesso ritratti con un aspetto maligno in fotografie ritoccate . Reazioni rabbiose alla rete criminale giudaica sono controproducenti; abbiamo bisogno di un’azione fredda, ponderata, efficace, e a tutto campo. Tenendo a mente che i criminali sono i meglio informati sui loro crimini, si vagli il presente scritto con la massima cautela.




15 ottobre 2013

[l’originale è qui ]





Judicial-Inc.
Mercenari al soldo USA arrestati perché sparavano ai marine
Tradimento in Iraq da parte dei mercenari della Zapata Engineering
(*)

degli estensori del sito internet Judicial-Inc.biz

15 giugno 2005

[l’originale è qui ]


(*) L’immagine proposta sotto il titolo è stata notevolmente alterata dagli estensori del sito internet Judicial-Inc, ndt.




Manuel Zapata

Costui ha ottenuto un appalto del valore di 120 milioni di dollari dal Dipartimento della Difesa degli USA per le operazioni di smaltimento bombe.




I mercenari della Zapata scorrazzavano per Falluja, in Iraq, a bordo di alcuni autoveicoli sparando sia agli arabi che ai marine

Per caso [sarcastico, ndt], i cecchini [della Zapata] hanno colpito un avamposto dei marine.

[In figura: sparatoria dei mercenari / cecchini / marine]




Succede solo negli Stati Uniti

Manuel Zapata, un ebreo cileno ambizioso, emigra negli USA e diventa un ragioniere per il gruppo Duke Power (*). Improvvisamente decide di avviare un’azienda di smaltimento di bombe e riceve un appalto del valore di 120 milioni di dollari dal Dipartimento della Difesa degli USA.

[Immagine assente nell’originale, ndt] (**)

(*) La Duke Power è l’attuale Duke Energy, la maggiore società holding company nel settore dell’energia elettrica degli Stati Uniti, ndt.
(**) Viene qui proposta l’immagine originale, successivamente modificata dal sito internet Judicial-Inc per essere utilizzata sotto il titolo del presente articolo; si noti che gli estensori del sito internet Judicial-Inc hanno rimosso la bandiera USA (a sinistra) e sostituito di 2 gendarmi di colore (in centro) con 2 bianchi, ndt.




Il fatto: i mercenari attaccano un avamposto dei marine

Falluja, 28 maggio 2005: I marine del Regimental Combat Team 8 hanno scorto un convoglio di automobili sportive che sparavano sui civili iracheni. Poche ore più tardi una pattuglia dei marine è divenuta bersaglio di colpi di arma da fuoco. Nel corso della giornata, un posto d’osservazione dei marine è stato attaccato dal fuoco di alcuni cecchini. I marine, una volta resosi conto che quell’ultimo attacco era connesso a quel convoglio civile, sono dovuti intervenire, ha affermato il tenente colonnello Lapan.

Visto che quel convoglio tentava di fuggire da Falluja, i marine hanno dispiegato strisce chiodate sulle strade che escono da Falluja. I marine di un posto d’osservazione hanno arrestato 19 dipendenti di una ditta di fornitura di servizi di sicurezza che lavorava avendo ricevuto un appalto [dagli USA]. I marine hanno circondato il SUV blindato, costringendo i mercenari ad arrendersi rapidamente. Costoro sono stati ammanettati e il loro veicolo è stato perquisito.




Agli interrogatori si sono rifiutati di rispondere (*)

I marine hanno arrestato quei mercenari, ai quali hanno sequestrato diverse armi anticarro, granate a mano, come pure un fucile d’assalto AK-47, secondo quanto dichiarato dal tenente colonnello Dave Lapan. Costoro sono stati portati al campo militare USA di Falluja, dove sono stati interrogati su che cosa stavano facendo a Falluja e sull’attacco contro i marine. Essendosi rifiutati di parlare, sono stati tenuti in stato d’arresto per 3 giorni. I passeggeri erano della ditta Parsons Corporation.
 
Tutti loro sono stati deportati dall’Iraq.

(*) Titolo assente nell’originale, ndt.





La versione dei mercenari

I marine ci hanno trascinato fuori dai nostri veicoli, ci hanno sbattuto a terra a calci, ci hanno insultato, e ci hanno strappato di dosso le nostre collane religiose (ciondoli a forma di stella di David). “Ci chiamavano una squadra di mercenari deviati.”

Questi mercenari nello specifico sono pagati 350 mila dollari all’anno per lavorare in Iraq!

Tutti quegli individui hanno dato le dimissioni dalla Zapata Engineering, secondo quanto riferito dai dirigenti della società.

[In figura, Il mercenario Matt Raiche che sostiene di avere subito maltrattamenti mentre era detenuto al campo militare USA di Fallujah, in Iraq, nel maggio 2005, ndt]




Un avvocato molto costoso di Las Vegas

Marshal Schopper prende in affidamento il caso. “I marine hanno premuto energeticamente le ginocchia sul retro del collo e hanno strappato loro di dosso i medaglioni religiosi ,” ha detto, al giornale The Charlotte Observer, Marshal Schopper, un avvocato che rappresenta presumibilmente 2 dei mercenari detenuti.




Che cos’è la Zapata Engineering?

La Zapata Engineering si occupa di smaltimento di bombe e ha ottenuto un ulteriore appalto, questa volta del valore di 43,8 milioni di dollari , dai militari statunitensi per gestire lo smaltimento delle munizioni. L’azienda conta circa 200 persone in Iraq, tra impiegati nel settore della sicurezza ed esperti di munizioni. Il Dipartimento della Difesa degli USA le ha assegnato appalti per un valore complessivo di 1,478,838,958 (ovvero 1,48 miliardi) di dollari .

“Il lavoro di per sé è pericoloso,” ha detto Jay Brown, il vice-presidente della Zapata Engineering. “Ma si tratta di personale altamente qualificato il quale ha a che fare con le munizioni tutto il tempo.”

Ecco un filmato della Zapata Engineering al lavoro in Iraq, dove raccoglie e distrugge munizioni catturate, quali mine e lanciarazzi. Questo lavoro serviva da copertura completa alla attività di realizzazione di attentati terroristici a bandiera falsa .

Da allora tutti quegli individui hanno rassegnato le dimissioni dalla Zapata Engineering, secondo quanto riportato dai dirigenti di quell’azienda.





La portavoce della Zapata

Gail Rosenberg, una portavoce [ebrea?, ndt] della società, ha dichiarato che “quegli specialisti della sicurezza erano per lo più ex-militari, addestrati come personale addetto alla sicurezza.”

Secondo la Zapata, quel giorno il convoglio, che trasportava rifornimenti e materiali da Baghdad a Falluja, è stato fermato da strisce chiodate deposte sulla strada che ne hanno afflosciato i pneumatici. In una dichiarazione la società ha affermato che i suoi dipendenti erano parte di un convoglio ordinario, composto da 14 specialisti addetti alla sicurezza a protezione di 2 tecnici e di 3 operai addetti alla manutenzione locale. La dichiarazione non menziona eventuali incidenti coinvolgenti sparatorie e sostiene che i dipendenti sarebbero stati maltrattati mentre erano tenuti in custodia.

La Zapata ha ricevuto un appalto del valore di 43,8 milioni di dollari dai militari statunitensi per gestire lo smaltimento delle munizioni; l’azienda in Iraq impiega circa 200 persone tra lavoratori addetti alla sicurezza ed esperti di munizioni.





Chi sono questi mercenari

Sono un misto di squilibrati, ex-ranger ed ex-marine seal, ma una buona parte dei loro supervisori, specie quelli nei punti chiave, è composta da cittadini con doppia cittadinanza: israeliana e statunitense. Una parte notevole delle aziende che forniscono mercenari in Iraq sono di proprietà di ebrei sionisti.




La prigione Abu Ghraib

Lo scandalo di questa prigione, che fece infuriare i musulmani e rese più dura la vita ai marine, fu montato da israeliani assoldati dalla ditta CACI . Grazie alla nostra stampa, che è sotto il controllo dei sionisti, le immagini sono state diffuse in modo fulmineo in tutto il mondo, generando così enormi danni all’immagine dei militari statunitensi.




I mercenari appaiono sulla scena di un attacco dinamitardo

Chi sono questi mercenari [che si vedono nella fotografia qui a fianco]?

In questa fotografia, scattata subito dopo un enorme attacco dinamitardo a una moschea, si vede che costoro erano lì entro pochi minuti dal fatto.

I mercenari sostengono che i 2 individui ripresi in questo scatto sarebbero “insorti” che li avrebbero impersonificati .




I mercenari hanno anche un addetto alle relazioni pubbliche

Robert Young Pelton, della The Lavin Agency, scrive libri e fa l’addetto alle relazioni relazioni per i mercenari.




Riflettete su questa storia

Ecco la storia in questione. Un totale di 19 individui, che dicono che stavano disinnescando bombe, 8 dei quali si diceva fossero ex-marine, sono stati trascinati [dai marine] fuori dalla loro autovettura mentre erano tenuti sotto tiro, sono stati sbattuti a terra, sono stati strappati di dosso i “medaglioni religiosi” che indossavano, e sono stati ammanettati. Successivamente, sono stati portati al campo militare USA di Fallujah, sono stati spogliati, è stata fatta indossare a ciascuno di loro una tenuta arancione, sono stati dati a ciascuno di loro una copia della Torah [un libro religioso ebraico, ndt], un tappeto da preghiera, e una bottiglia per urinare; sono stati interrogati, sono state puntate armi alle loro teste, sono stati puntati loro i cani, e sono stati internati. Stranamente, i mercenari invocavano l’aiuto di Amnesty International (*).

I marine tratterebbero i propri commilitoni marine in questo modo? Alcuni ex-marine farebbero fuoco su un avamposto dei marine e contro una pattuglia di marine? O la verità è che quei mercenari hanno doppia cittadinanza israeliana / statunitense?

[Semper fi è un’abbreviazione di Semper fidelis [letteralmente, Sempre fedele], è il motto dei marine che esprime la propria fedeltà al corpo dei marine e ai propri commilitoni ovunque si trovino nel mondo, ndt.]

(*) Amnesty International è un’organizzazione non-governativa internazionale che si dichiara impegnata nella difesa dei diritti umani. Questo episodio dà un’ulteriore conferma del fatto che tale organizzazione lavora segretamente per la rete criminale giudaica, ndt.




Da dove vengono questi mercenari?

La Triple Canopy è un’altra ditta, apparsa dal nulla, di fornitura di ex-militari scelti addetti alle operazioni speciali, con sede nella comunità esclusiva di Lincolnshire, in Illinois.



E allora che cosa è accaduto nella realtà?

I sionisti hanno spinto George W. Bush in Iraq e sono loro dietro a questi mercenari pagati 200.000 dollari all’anno. Questi mercenari poi sono sotto la supervisione di ex-ufficiali dell’IDF (*) pagati 350.000 dollari all’anno dal Dipartimento della Difesa degli USA e quindi da noi contribuenti statunitensi. In questo episodio specifico, hanno scorrazzato nella zona di Falluja a bordo di un autoveicolo, hanno sparato ai musulmani, i quali naturalmente poi si sono armati per potersi difendere. Successivamente, hanno colpito un avamposto dei marine, sapendo che i marine avrebbero effettuato una ritorsione contro i musulmani [a questo punto armati].

Il problema [per i mercenari] è iniziato quando una pattuglia di marine, o un UAV [aeromobile a pilotaggio remoto, ndt], ha scorto il loro veicolo parcheggiato durante l’operazione in cui i cecchini mercenari hanno attaccato segretamente un avamposto dei marine.

Il fatto che i marine abbiano arrestato quei mercenari, che qualcuno abbastanza potente [negli USA] li abbia fatti deportare [sottraendoli alla giustizia militare statunitense], e improvvisamente tutti loro si siano dimessi e siano scomparsi delinea i contorni di questa storia.

(*) L’Israel Defence Force (IDF) sono le forze armate israeliane, ndt.