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Nota da Eric Hufschmid

Questo è l’episodio più recente sulla saga sulla sorte e sull’incolumità della famiglia Bollyn; lo scritto precedente è qui .

Nel marzo un uomo in Europa preoccupato per la famiglia Bollyn mi ha contattato, e io e lui abbiamo avuto una conversazione a 3 tramite Skype con un poliziotto nella cittadina di Otepää, in Estonia.

Un paio di giorni dopo abbiamo avuto un’altra conversazione a 3 con un poliziotto in Svezia nella città in cui pensiamo la famiglia Bollyn sia attualmente tenuta prigioniera.

Abbiamo fornito ai poliziotti informazioni che suggeriscono che la famiglia Bollyn sia stata rapita e poi abbiamo aspettato pazientemente la loro risposta. Il poliziotto in Estonia ci ha risposto con un messaggio di posta elettronica molto breve (riportato a fondo pagina), a cui abbiamo risposto con il presente messaggio che da quella volta non ha ricevuto una risposta e quindi lo pubblichiamo qui su internet.

Il poliziotto in Svezia ha risposto telefonandomi qualche giorno dopo e chiedendomi ulteriori informazioni sulla famiglia Bollyn. Potrebbe essere maggiormente interessato alla questione, ma per ora non si è fatto più vivo.

Nota: Non voglio irritare il poliziotto in Estonia (almeno per il momento!) e quindi ho rimpiazzato il suo nome, titolo professionale, e altre informazioni su di lui con “[omesso].”

Risposta del marzo 2011 alla polizia estone sulla sorte dei Bollyn

6 aprile 2011

[l’originale è qui ]


Destinatario:
[omesso]
[omesso]
Stazione di polizia di Otepää
Prefettura meridionale
[omesso]
Otepää, Estonia

30 marzo 2011


Egregio signor [omesso],

Apprezziamo il fatto che lei abbia preso in considerazione tale questione complicata, la cui piena comprensione richiede la conoscenza di alcune informazioni preliminari delle quali potrebbe non essere a conoscenza. Purtroppo ci sono barriere linguistiche, ma siamo lieti di fornire le informazioni a nostra disposizione. Potremmo, per esempio, telefonarle un’altra volta così da fornirle ulteriori informazioni e da permetterle di porci domande su tutto ciò che non le è chiaro.

Ciò la aiuterà a comprendere l’importanza di alcune questioni riportate nel mio articolo che ho allegato nel precedente messaggio di posta elettronica inviato alla polizia di Otepää e intitolato Aggiornamento del luglio 2010 su Christopher Bollyn e famiglia che le raccomandiamo caldamente di leggere e che inviammo al sito internet di Bollyn qualche giorno prima di pubblicarlo nella sua forma completa il 6 luglio 2010. Spedimmo anche una copia a tutto il personale della scuola Otepää Gymnasium (nella quale la moglie di Christopher, Helje Kaskel, ha lavorato per un breve periodo e che i loro figli hanno frequentato per qualche tempo.) Quell’articolo contiene anche collegamenti telematici ad altri articoli pubblicati nel mio sito internet contenenti ulteriori informazioni che le delucideranno altri dettagli su questo rapimento. Alternativamente, se preferisce, possiamo comunicare con lei per posta elettronica, ma così facendo potrebbe volerci più tempo.

Non abbiamo dubbio che in Estonia ci sia libertà di parola, o, nelle sue parole:
“la repubblica estone è una nazione democratica che rispetta i diritti umani e nella quale la libertà di parola è uno dei diritti principali della gente”

Inoltre, non abbiamo detto, né fatto intendere che i Bollyn hanno dovuto lasciare l’Estonia perché perseguitati dal governo estone o dalla polizia estone.

Affermiamo invece che:
1) Una rete criminale internazionale composta da israeliani, ebrei, e i loro assistenti hanno disposto il rapimento della famiglia Bollyn per fermare il lavoro di indagine svolto da Christopher Bollyn e dedito allo smascheramento del coinvolgimento israeliano nell’attentato dell’11 settembre.

2) I Bollyn si sono spostati da una nazione all’altra perché i rapitori erano preoccupati di non riuscire a mantenere il controllo sui Bollyn troppo a lungo senza sollevare il sospetto della popolazione locale. Non crediamo che la famiglia Bollyn si sia spostata a seguito di una decisione propria.

Il resto di questo messaggio di posta elettronica è diviso in due sezioni: “Informazioni sui Bollyn” e “Suggerimenti su cosa la polizia di Otepää dovrebbe fare per aiutare i Bollyn.”


Informazioni sui Bollyn

Nel mio sito internet sono presenti molte prove a sostegno delle seguenti 2 accuse:
La rete criminale coinvolta in questo rapimento è la stessa che ha orchestrato, con il supporto degli israeliani (alcuni dei quali perfino membri del governo israeliano), l’attacco dell’11 settembre e altri grossi crimini su larga scale.

L’attentato dell’11 settembre non è stato compiuto dagli arabi, ma dagli ebrei per mettere gli Stati Uniti contro i mussulmani, e cioè contro i nemici di Israele.

Sia Christopher Bollyn che io stavamo indagando l’attacco dell’11 settembre, scoprendo che Israele costituiva il gruppo principalmente responsabile di quel crimine e che gli israeliani stavano ingannando il mondo nel pensare che i responsabili fossero gli arabi. Gli israeliani hanno anche ingannato molti nel diventare complici di quell’attacco facendo pensare loro che stavano in qualche modo aiutando il mondo. Queste accuse sono supportate da prove; non sono opinioni.

Dall’estate del 2003 fino alla scomparsa della sua famiglia del giugno 2007 , ho lavorato occasionalmente con Christopher Bollyn per indagare l’attentato dell’11 settembre. Abbiamo passato quindi 4 anni lavorando assieme occasionalmente, e comunicando telefonicamente. Io e Christopher non eravamo estranei l’un l’altro, né nemici.

Sia io che Christopher inoltre siamo stati conferenzieri in un tour europeo durante l’estate del 2005 in cui entrambi abbiamo parlato dell’attentato dell’11 settembre. Questo tour era finanziato da un ricco statunitense, tale Jimmy Walter.

Christopher Bollyn e la moglie Helje Kaskel Bollyn stavano facendo luce su questa rete criminale, ragion per cui ai criminali non piaceva nessuno dei 2 e i Bollyn sono stati rapiti. Gli eventi che hanno portato a questo rapimento sono complicati. Riassumendo, il sistema giudiziario statunitense è quasi completamente dominato dagli ebrei, i quali seguono la legge quando vogliono e ai quali Christopher Bollyn è inviso. Nel 2006 alcuni poliziotti di Chicago furono mandati a casa di Christopher dove lo arrestarono per “resistenza all’arresto” — un’assurdità. La polizia di Chicago ha distrutto illegalmente il filmato ripreso dalle telecamere montate a bordo delle volanti, ma la cosa non la inguaiò. Da decenni la città di Chicago è nota per essere corrotta.

Christopher andò in tribunale, ma al giudice giudeo non importò che i poliziotti distrussero illegalmente le prove filmate di quel crimine, e Christopher fu ritenuto colpevole di resistenza all’arresto. Preoccupato di venire arrestato, decise di lasciare gli USA. Stupidamente si fidò di alcuni ebrei. Era il giugno 2007.

Si noti che questa rete criminale ha rapito i Bollyn non per denaro ma per zittire qualcuno che ha il coraggio di fare luce sui loro crimini.

Questo tipo di rapimento confonde molti perché non è un caso classico di rapimento finalizzato all’estorsione di denaro, ma piuttosto allo zittire un investigatore che indaga su crimini molto gravi, e viene perpetrato in modo che sembri che l’investigatore abbia deciso semplicemente di trasferirsi in un’altra nazione. In questo modo la polizia sono si preoccupa del rapimento e tutti assumono che l’investigatore abbia deciso semplicemente di trasferirsi altrove.

Per far sembrare che la famiglia Bollyn fosse libera e indipendente, le è stata concessa  una libertà parziale. Per esempio, quando la famiglia era a Otepää, a Helje è stato permesso di lavorare a part-time per un certo tempo alla scuola Otepää Gymnasium dal novembre 2007 a, circa, il febbraio 2009. Ai 2 figli inoltre fu concesso di frequentare quella stessa scuola, ma non per tutto il tempo in cui Helje vi ha lavorato. Alla fine, i 2 figli sono stati ritirati dalla scuola e messi a studiare a casa (koduõppele). Non siamo sicuri della correttezza di tutti i dettagli a causa delle barriere linguistiche con l’Estonia, e della riluttanza con cui gli estoni parlando di tale questione. Questo è uno dei motivi per cui la polizia estone dovrebbe intervenire e indagare.

Ufficialmente, la ragione per cui i figli sono stati messi a studiare a casa è che a scuola Christopher Albert, il figlio dei Bollyn, era vittima di atti di bullismo e veniva picchiato. Ci sono stati alcuni articoli di giornali sui pestaggi nei suoi confronti nella stampa estone. Per esempio, l’articolo Otepää gümnaasiumis uuritakse koolivägivalda pubblicato nel giornale LounaLeht per la prima volta il 9 aprile 2009 qui. Si noti che successivamente, questo articolo, datato 9 febbraio 2009, è stato modificato il 7 luglio 2009, e cioè qualche giorno dopo la pubblicazione, avvenuta il 20 giugno 2009, da parte nostra di questo articolo .

Ci sono bastate solo un paio di telefonate ai residenti di Otepää per scoprire che non ci fu nessun atto di bullismo nei confronti di Christopher Albert, che anzi era molto popolare a scuola, e amico di tutti, stando a qualche studente di quella scuola. Ciò implica che quegli articoli erano menzogne, anche se non sappiamo se i giornalisti mentissero, o se i rapitori avevano fornito informazioni false ai giornalisti su quegli episodi di bullismo. Negli USA e in molte altre nazioni comunque i giornalisti mentono deliberatamente sull’attacco dell’11 settembre e su molti altri crimini; dovremmo quindi considerare la possibilità che i mezzi di comunicazione di massa estoni siano sotto il controllo di questa rete criminale israeliana / giudaica.

Rispettiamo la libertà di scegliere di fare studiare a casa i propri figli, ma abbiamo l’impressione che la questione del bullismo sia stata inventata dai rapitori per giustificare il ritiro dei figli di Bollyn da scuola, permettendo inoltre ai rapitori di traferire in sordina la famiglia Bollyn fuori dall’Estonia senza sollevare il sospetto della polizia o di altre persone a Otepää.

Uno degli studenti in Estonia ha descritto Helje come sempre sorridente quando era a scuola. Non conosciamo nessun fatto che indichi che Helje fosse asociale, o che creasse problemi a scuola. Sospettiamo quindi che siano stati i rapitori a scrivere al posto di Helje, o a costringerla a scriverla, quella lettera che ha creato attriti tra Helje e il signor Aivo Meema, il preside dell’Otepää Gymnasium, il quale, secondo quegli stessi articoli di giornale, ha dichiarato: “Meema: kiri tuli mulle üllatusena” (“Meema: quella lettera mi ha sorpreso”). Di nuovo, questo genere di lettera ha fornito un’ulteriore giustificazione ai rapitori per rimuovere Helje dalla scuola senza insospettire la gente di Otepää. (Vedere l’articolo sul LounaLeht menzionato prima e l’articolo Urmas Alenderi viimane abikaasa süüdistab kooli juhtkonda kiusamises (“L’ultima moglie di Urmas Alender dà la colpa per gli atti di bullismo ai dirigenti della scuola”) [Helje è stata l’ultima moglie del famoso cantante estone Urmas Alender, ndt] riportato in quello stesso giornale il 12 febbraio 2009 qui).

Sospettiamo che il programma televisivo estone Alenderi viimane kaasa Helje: Kohtun Urmasega tihti unes di Reporter.ee datato 28 settembre 2008 possa essere stato trasmesso per riassicurare la gente che i Bollyn fossero liberi. È possibile che qualcuno di quella televisione fosse ignaro di questo rapimento, ma sospettiamo che qualcuno lì sia in contatto con i rapitori. Le televisioni negli USA mentono frequentemente sull’attentato dell’11 settembre e su molti altri crimini; dovremmo considerare quindi la possibilità che anche la televisione estone sia infiltrata da criminali giudei o che sia in qualche modo sotto il loro controllo.

In risposta alle mie [i.e. di Eric Hufschmid] accuse secondo cui la famiglia Bollyn è stata rapita, dal 2007 ci sono stati molti tentativi di convincere me e altri nel mondo che i Bollyn fossero liberi, ma molte di queste azioni erano sospette. Per esempio, nel sito internet di Bollyn è stato pubblicata una fotografia di Christopher che reggeva un giornale per dimostrare al mondo che era vivo al momento della pubblicazione di quel giornale (la fotografia è riportata qui sotto). Quel giornale è dell’agosto 2008 e la notizia presente i prima pagina è “Krieg” (i.e., guerra), con riferimento al conflitto Georgia-Ossezia scoppiato l’8 agosto 2008. Questa fotografia di Christopher che regge un giornale non ha convinto nessuno che fosse libero; questo è quel che fanno i rapitori ordinari per mostrare che la loro vittima è in vita, non quel che fa una persona veramente indipendente, e libera [per rassicurare di stare bene].

Se qualcuno vi accusaste di essere stato rapito, voi vi fareste scattare una fotografia come questa, pubblicandola poi su internet per dimostrare che siete liberi? Questa fotografia è un’ulteriore prova che Christopher Bollyn è stato rapito e che i rapitori hanno il controllo del suo sito internet.

Anche a Christopher è stata concessa una libertà limitata, motivo per cui qualche volta veniva visto in giro per Otepää, a volte in compagnia di sua moglie e dei due figli; ciò significa che i rapitori hanno un modo di avere il controllo di tutti loro. Non sappiamo come i rapitori mantengano questo controllo sulla famiglia Bollyn; è possibile che minaccino di uccidere l’intera famiglia o ritorsioni contro Andrus Kaskel (il fratello di Helje; vive in Estonia), o Linda Kaskel (la madre di Helje), o Kalju Kaskel (il padre di Helje; deceduto nel settembre 2010) [e quindi ancora vivo quando i Bollyn erano in Estonia, ndt].

Non conosciamo i dettagli di questo rapimento di tipo inusuale, ma la polizia estone dovrebbe indagare la situazione, magari contattando i membri della famiglia Kaskel, il personale della scuola, e i vicini di casa. Benché in questo momento la famiglia Bollyn potrebbe vivere in Svezia, la popolazione estone dovrebbe continuare a indagare questo caso e tentare di fermare questo genere di crimine e la corruzione nei notiziari dei loro mezzi di comunicazione di massa.

La polizia estone dovrebbe assicurare che Andrus Kaskel e Linda Kaskel siano al sicuro. La polizia estone inoltre potrebbe contattare la famiglia Bollyn verbalmente (non semplicemente per posta elettronica dato che la essa sembra sotto il controllo dei rapitori; è importante che la polizia verifichi che la comunicazione diretta con Christopher Bollyn, e non qualcuno che afferma di essere lui). La polizia estone potrebbe poi riassicurare i Bollyn che proteggerà i loro parenti in Estonia. Se i Bollyn sono consapevoli che la polizia estone proteggerà i loro famigliari, al momento opportuno, potrebbero tentare di fuggire da questo incubo. La famiglia Bollyn però, se non si fida della polizia, potrebbe continuare a non fare nulla temendo che venga fatto del male ai loro parenti. I cittadini di Otepää inoltre continueranno a essere reticenti se manca la fiducia nella loro polizia. La polizia quindi potrebbe rassicurare quei cittadini che è abbastanza coraggiosa da affrontare le reti criminali e determinata a indagare le situazioni misteriose.

La rete criminale giudaica è internazionale e sospettiamo che alcuni dei suoi membri in USA, Norvegia, Svezia, Germania, e forse anche in Estonia, sono coinvolti in modo diretto in questo rapimento.

I rapitori hanno preso il controllo del sito internet di Christopher Bollyn, costringendolo a scrivere lì e a rispondere ai messaggi di posta elettronica secondo la loro volontà. I rapitori sembrano temere che parliamo di tale questione alla polizia; questo potrebbe essere stato il motivo per cui a Christopher hanno fatto pubblicare la seguente nota il 2 luglio 2009 nel suo sito internet (il messaggio in questione è stato rimosso dal suo sito internet ma è noto ai suoi lettori; qui sotto ne è riportato uno scatto digitale):

[In figura: (articolo) URGENTE: Bollyn.com ha bisogno di essere sostenuto economicamente / 2 luglio 2009 / Bollyn.com ha bisogno urgentemente del vostro supporto economico. Le ricerche e gli scritti di giornalismo investigativo pubblicati nel mio sito internet lo rendono bersaglio degli enti appartenenti alle forze oscure. Ieri questo sito internet è stato chiuso senza nemmeno che il fornitore del relativo servizio telematico mi informasse. Tale azione è stata fatta su richiesta di un ente governativo estone. Attualmente questo sito internet è ubicato in Estonia e devo meramente trovare un posto più sicuro dove poterlo ricollocare. Non ho affatto nessuna protezione legale, né diritti d’autore in Estonia, qualcosa di tipico dell’ex-Unione Sovietica. A gennaio di quest’anno la polizia estone ha iniziato un’indagine basata su falsità in perfetto stile sovietico perseguitandomi e costringendoci a lasciare l’Estonia. In Otepää, la cittadina in cui abbiamo vissuto, il fratello di un amico è stato trovato morto nel bosco con segni multipli di accoltellamento; è stato dichiarato un caso di suicidio. Poi il nostro amico Jüri, il pastore spirituale locale che si era opposto alla corruzione in quella cittadina, è stato trovato morto. L’Estonia è proprio un posto senza legge. / Il pubblico ministero Margus Kurm, che conosco dall’insabbiamento della catastrofe dell’affondamento dell’M/S Estonia, si è rifiutato di prendere provvedimenti a proposito del chiaro e palese furto dell’altro mio sito internet Bollyn.info. Dopo aver fornito prove a tutti coloro di dovere che quel mio sito internet era stato rubato, continuo ad aver bisogno di un’ordinanza del tribunale negli Stati Uniti per costringere il fornitore di servizi telematici Network Operations, con sede a Scranton, in Pensilvenia, a restituire i miei dati [caricati in quel mio sito internet]. Questo che cosa dimostra? La pirateria della proprietà intellettuale funziona bene in Estonia. Qualunque legge abbiano, non viene applicata con nessun senso di giustizia. L’individuo che sta dietro il dirottamento del sito internet Bollyn.info ora sta attaccando il sito internet Bollyn.com attraverso enti governativi. Essendo un agente, è protetto completamente dal servizio segreto statale estone, il quale è comandato dagli stessi poteri che comandano New York, Washington, e Tel Aviv. Per evitare che questo sito internet sia permanentemente dirottato, come è successo per il sito internet Bollyn.info, ho bisogno urgentemente di ricollocare questo sito internet in uno stato neutrale e rispettoso della legge che rispetta i diritti della proprietà intellettuale. Ciò mi permetterà di parlare più liberamente senza temere che il sito internet venga chiuso. Se conoscete un fornitore di servizi telematici che è dalla parte della verità, consigliatemelo. Per dare una mano a creare un sito internet copia di riserva per Bollyn.com inviate oggi una donazione tramite PayPal a: BOLLYN@BOLLYNBOOKS.COM / Nel frattempo stampate pure e scaricate ciò che volete da questo sito internet. Davvero non si sa quanto a lungo rimarrà in internet. / Grazie per il vostro supporto / Christopher Bollyn]

Si noti che è il sito internet di Bollyn che ha affermato che Christopher ha dovuto lasciare l’Estonia a causa delle persecuzioni della polizia estone. Crediamo che non ci sia stata persecuzione da parte della polizia estone, ma piuttosto che i rapitori abbiano costretto Christopher a scrivere quella dichiarazione per giustificare agli occhi di chi non vive in Estonia l’improvvisa e misteriosa sparizione dall’Estonia da parte dei Bollyn. Inoltre, facendo sembrare disonesta la polizia estone, i rapitori potrebbero aver tentato di far temere alla gente la polizia estone, cosicché non la contatti e non la aiuti a trovare la famiglia Bollyn.

Notate anche che:

 • Christopher chiede l’elemosina (non cerca un lavoro); nella sua vita non aveva mai chiesto l’elemosina; trovava sempre un lavoro.

 • Helje aveva trovato — in periodi differenti — 2 lavori a scuola, ma solo per brevi periodi di tempo e a Otepää aveva lavorato solamente a part-time.

 • Sappiamo che, dopo essere stati rimossi da Otepää, i Bollyn sono stati traferiti in Svezia, dove Helje insegnava in modo intermittente.

 • La sera del 10 giugno 2007, Christopher Bollyn telefonò a me (Eric Hufschmid) per dirmi che aveva bisogno di soldi per un viaggio, anche se non mi disse dove sarebbe andato. Gli inviai 1000 dollari statunitensi; è stata l’ultima volta che ho realmente comunicato con lui. Alcune settimane dopo apparse in Europa, ma non permise a nessuno di contattarlo. Si rifiutò inoltre di far sapere a chiunque dove fosse. Nel suo sito internet, ringraziava di frequente coloro che gli inviavano una donazione in denaro, ma non mi ha mai ringraziato per il migliaio di dollari che gli mandai.
Voglio che sia chiaro che non sto cercando di riavere quei soldi. Inoltre, prima di donargli quei 1000 dollari, gli avevo dato il mio portatile e a titolo gratuito! Era un amico ed ero pronto ad aiutarlo quando aveva bisogno.

 • La famiglia Bollyn non è mai stata ricca, ma è sempre stata pronta a lavorare per guadagnarsi da vivere. Anche Helje era pronta a lavorare; in effetti, prima della loro misteriosa scomparsa avvenuta nel giugno 2007, Helje aveva appena fatto stampare un libro per bambini e lo vendeva nel suo sito internet. Quel sito internet esiste ancora:
BollynBooks.com/

Chi è che riceve gli ordinativi? Chi è che effettua le spedizioni dei libri quando qualcuno ne ordina una copia? Se fossero i Bollyn, il francobollo sul pacco di spedizione ne rivelerebbe la loro ubicazione! Secondo ciò che è dichiarato nel suo sito internet tuttavia, Christopher sarebbe in fuga dalla polizia estone e da vari servizi segreti! Non vorrebbe quindi effettuare quelle spedizioni; dunque, chi è che spedisce quei pacchi contenenti copie di quel libro per bambini? E perché Christopher ed Helje hanno pubblicato le informazioni dei loro conti correnti bancari nel suo sito internet se vogliono veramente nascondersi dalla polizia e dai servizi segreti?

 • Fin dalla loro scomparsa avvenuta nel giugno 2007, Christopher ed Helje si sono rifiutati di fare un lavoro a tempo pieno e non penso che Christopher guadagni molti soldi con il suo sito internet. Hanno comunque 2 figli da mantenere. Come fanno a supportare i loro figli e se stessi senza lavorare? I figli vanno a scuola? I figli hanno amici?

 • Kalju Kaskel, il padre di Helje, residente a Otepää, è morto il 19 settembre 2010. Helje non è andata al funerale del padre. Non sappiamo se dal padre ha ereditato soldi o beni, ma sappiamo che non è andata in Estonia per contattare il notaio, la signora Anna Rästa, per sbrigare le pratiche relative all’eredità. Nemmeno suo fratello Andrus Kaskel (residente in Estonia) è andato dal notaio. Solamente Linda Kaskel, la madre di Helje e Andrus, da cui Kalju aveva divorziato (Linda e Kalju non vivevano nella stessa casa) si è presa la briga di sbrigare tutte le questioni possibili relative a quell’eredità!

• Christopher Bollyn è molto irritato che io, Eric Hufschmid, ho lanciato l’accusa secondo cui la sua famiglia è stata rapita. In effetti, era talmente irritato che da pubblicare articoli adirati nel suo sito internet. Per esempio, ecco una porzione di un articolo che ha pubblicato il 21 ottobre 2010, (e a oggi, tuttora presenti) nel suo sito internet Bollyn.com:
“Nell’ultimo anno Hufschmid, la cui follia spregevole sembra non conoscere limiti, ha fatto sì che alcuni agenti che parlano estone telefonassero ai parenti di mia moglie in Estonia. Queste persone hanno detto ai parenti di mia moglie che siamo stati rapiti! Dato che non viviamo in Estonia, questa azione di importuno ha preoccupato molto suo padre prima che spirasse circa un mese fa. Il comportamento di Hufschmid va oltre lo spregevole.”

Quelle telefonate sono state fatte verso la metà di giugno del 2010: comunque, se le mie accuse che la famiglia Bollyn è stata rapita fossero veramente assurde, perché hanno preoccupato tanto il padre di Helje?

Se la famiglia Bollyn avessero convinto la gente in Estonia di essere libera, il padre di Helje e tutti quanti in Estonia avrebbero ignorato le mie accuse secondo cui la famiglia Bollyn sarebbe stata rapita. La gente in Estonia avrebbe assunto semplicemente che avrei commesso un errore perché vivo all’estero. La preoccupazione del padre di Helje, la rabbia nei miei confronti presente negli articoli di Bollyn, e la riluttanza della gente in Estonia di parlare di tale questione è una prova che il padre di Helje e la gente in Estonia dubitano che i Bollyn siano al sicuro. Inoltre, la rabbia che troviamo negli articoli di Christopher Bollyn sono una prova che i rapitori provano rabbia nei miei confronti per aver fatto luce su questo loro crimine.

Considerato quanto Christopher Bollyn è arrabbiato e quanto è preoccupato per le mie accuse, perché non offre qualche prova che è libero, come permettermi di parlargli al telefono? O perché non fornisce una spiegazione del perché rifiuta di trovarsi un lavoro? Perché non fornisce un filmato della sua famiglia in un posto veramente pubblico, come in una stazione di polizia?

Dal 2003 parlavamo al telefono e la sua famiglia è stata ospite per 2 volte a casa mia, una volta per un paio di settimane. Non eravamo estranei, ma amici e a volte ci aiutavamo a vicenda nella stesura di qualche articolo sull’attacco dell’11 settembre o su altre questioni. Il 10 giugno 2007 ha voluto telefonarmi per chiedermi soldi, perché quindi non vuole telefonarmi e spiegarmi che è al sicuro? Perché non comunica direttamente con me, per esempio al telefono o con Skype?

Quanto sospetta deve essere questa situazione prima che la gente in Estonia si renda conto che c’è qualcosa che non va?

 • I figli di Bollyn ora sono adolescenti (Christopher Albert adesso ha 15 anni, mentre Catherine Grace ha circa 12 anni). Dovrebbero andare a scuola, socializzare con gli altri ragazzi. Dove sono? Vanno a scuola? Si vedono mai in giro? Perché a nessuno è concesso parlare loro?

 • Perché Catherine Grace, la figlia di Bollyn, ha smesso improvvisamente di comunicare tramite il sito internet Rate.ee con la sua migliore amica alla scuola Otepää Gymnasium? Perché, tramite quel sito internet, le ha scritto che sarebbe andata negli USA quando sembra che sia invece in Svezia? Christopher Bollyn non vuole ritornare negli USA! Come ho menzionato prima, la polizia di Chicago lo ha arrestato per aver resistito all’arresto e un tribunale di Chicago lo ha condannato per tale “crimine” idiota; Christopher quindi non vuole tornare negli USA fino a quando tale questione non è stata risolta. Perché Catherine ha cancellato il suo profilo da quel sito internet dopo aver inviato quel messaggio falso? Il comportamento della figlia di Christopher ed Helje è una prova che i rapitori stanno cercando di ingannare i ragazzini in Estonia che la famiglia Bollyn si fosse trasferita volontariamente negli Stati Uniti [abbandonando l’Estonia].

• Prima del giugno 2007 Christopher Bollyn viaggiava regolarmente per intervistare persone e per parlare a eventi pubblici. Christopher e Helje non si nascondevano come fanno adesso; per esempio:


Christopher Bollyn parla a una celebrazione della costituzione statunitense.
Salt Lake City, Utah, 9 settembre 2006 (filmato qui)

Christopher Bollyn e Helje Kaskel a Chicago.
28 ottobre 2006 (filmato in 2 parti, qui e qui)

Si noti che nella prima parte del filmato del 28 ottobre 2006 dal minuto 7:03 al minuto 7:41, si vedono Christopher e Helje che incoraggiano il pubblico a contattarli, dando il proprio recapito [telematico]. In quel filmato, parlano anche delle persecuzioni che hanno subito da individui all’interno del corrotto sistema legale degli USA. Dalla loro scomparsa dagli USA nel giugno 2007, i Bollyn sono stati tenuti nascosti, non sono andati in pubblico, e non si sono tenuti in contatto con gli amici e collaboratori come me, o con i colleghi di Helje all’Otepää Gymnasium.

• Ci è stato detto dai cittadini di Otepää che i Bollyn sono spariti da Otepää senza ritirare l’iscrizione dei figli dall’Otepää Gymnasium. Il personale della scuola informò la polizia di Otepää della loro scomparsa misteriosa, oltre a contattare il ministro estone dell’istruzione. Qualcuno della scuola telefonò a casa di Helje, la quale viveva a casa della madre (Linda Kaskel). Ci è stato detto che per un po’ la signora Linda non rispondeva al telefono e dopo qualche tempo rispose di non avere idea di dove fosse la figlia e la relativa famiglia, dicendo che forse erano in Germania. D’altra parte, quando ho ospitato i Bollyn a casa mia, qui in California, Helje telefonava regolarmente alla madre Linda.

• Qualcuno potrebbe chiedersi se per caso la famiglia Bollyn non rifiuti di parlarmi perché ha deciso di non essere più interessata nella mia amicizia. Si tratterebbe di un’ipotesi valida se i Bollyn avessero mantenuto i rapporti con gli altri loro amici e se vivessero in modo “normale.” Si sono rifiutati tuttavia di contattare chiunque di coloro con cui erano in contatto. Inoltre, non viaggiano più e non intervistano più altre persone, e non appaiono più in incontri pubblici. Nemmeno i figli si vedono più in pubblico; si nascondono da tutti, non solo da me. E che dire della madre di Helje che afferma anche lei di non sapere granché di loro? In una recente telefonata, Andrus ha affermato di non sapere né il numero di telefono, né l’indirizzo di posta elettronica di sua sorella Helje. Ricordo che i Bollyn erano amichevoli e socievoli.

Per inciso, qualche giorno dopo quella telefonata ad Andrus, un mio collega ha ricevuto da Andrus una richiesta di amicizia su Facebook. Il mio collega ha accettato e ha inviato un messaggio ad Andrus chiedendogli di parlargli al telefono o su Skype. Nel frattempo in un messaggio Andrus gli chiedeva perché nel suo profilo su Facebook di mio collega ci fosse una fotografia di Christopher Bollyn che regge un giornale. Il mio collega prontamente ha iniziato a scrivere un messaggio per rispondergli, ma la pagina di Andrus su Facebook è stata cancellata mentre era intento a scrivere quel messaggio!

Abbiamo detto che Helje non è andata al funerale del padre; d’altra parte, le rare volte che i Bollyn sono in contatto con qualcuno, è per motivi frivoli e con individui in qualche modo sotto il controllo della rete criminale giudaica; il 19 novembre 2010, sul sito internet Bollyn.com è stato pubblicato quanto segue:
“Approfittando al meglio di un periodo di vacanza scolastica, siamo stati a Berlino durante la prima settimana di novembre.  Avendo vissuto a Wannsee per svariati anni, i miei figli erano felici di vedere i loro vecchi amici e di andare a trick or treating nell’enclave di Steinstücken, dove la popolazione locale sa veramente come si celebra Halloween.  Abbiamo visitato anche la nostra cara amica Jutta Rabe, la quale ha lavorato per molti anni scavando alla ricerca della verità di ciò che è realmente successo al traghetto baltico Estonia, nel cui naufragio il 28 settembre 1994 persero la vita 852 persone.” (*)

Potete ascoltare Christopher Bollyn parlare di andare a “trick or treating” a Steinstücken anche l’anno precedente in un’intervista telefonica con il conduttore radiofonico statunitense Robert J. Hender alla trasmissione radiofonica Morning Liberty Show il 3 novembre 2009 sull’emittente RBN:
RBN_Hender_1_20091103_0821-1000.mp3

Da quando è scomparso nel 2007, Christopher ha concesso solamente poche interviste telefoniche e solamente con conduttori radiofonici connessi alla rete criminale giudaica, come quelli di dell’emittente radiofonica RBN.

(*) Il trick or treating, letteralmente dolcetto o scherzetto, è un’usanza diffusa tra gli statunitensi secondo cui per Halloween, ovvero la notte del 31 ottobre, i bambini vanno in giro per le case nelle case dei vicini chiedendo se questi vogliono dare un dolcetto o, in caso contrario, subire uno scherzetto.


Conclusione

Molti fatti indicano che la famiglia Bollyn è stata rapita per fermare le indagini di Christopher sull’attentato dell’11 settembre e su altri crimini commessi dal governo israeliano. Sarebbe stato rischioso per i rapitori uccidere la famiglia Bollyn dato che Christopher era un giornalista molto noto in varie nazioni, ed erano in molti a seguire il suo lavoro investigativo sull’attacco dell’11 settembre e su altre questioni. Anche Helje era relativamente famosa, sia per le sue indagini sull’affondamento della nave M/S Estonia che per essere la ex-moglie del famoso cantante estone Urmas Alender che perì proprio nel naufragio di quel traghetto. Invece quindi di uccidere la famiglia Bollyn, gli ebrei criminali hanno fatto in modo di rapirla, e poi di cercare di creare l’illusione che i Bollyn si siano semplicemente trasferiti in un’altra nazione. I rapitori non vogliono che la gente si insospettisca e che la polizia indaghi sulla sorte della famiglia Bollyn, ma non fatevi fare fessi dai criminali!

Lo scopo di questo rapimento non è ottenere un riscatto, ovvero denaro, ma avere il controllo di Bollyn cosicché non possano indagare questa rete criminale giudaica / israeliana e tenerli lontani dagli amici, da coloro che seguono le sue ricerche, e dai conoscenti, sperando che ci dimentichiamo di loro. I rapitori potrebbero anche tentare di rovinare le amicizie dei Bollyn dando loro una cattiva immagine. I rapitori, se riusciranno a ingannare tutti noi nell’ignorare la famiglia Bollyn, saranno in grado di ucciderli senza che nessuno lo noti o che la cosa importi a qualcuno.

Questo probabilmente è il motivo per cui la voce per “Christopher Bollyn” nella versione inglese [i.e. la più consultata, ndt] dell’enciclopedia telematica Wikipedia è stata cancellata (è ben noto che gli amministratori di Wikipedia proteggono la rete criminale giudaica).

Bollyn continua a pubblicare informazioni su questa rete criminale, ma queste ora consistono in propaganda finalizzata al controllo del danno per la rete criminale che Bollyn precedentemente indagava e che ora ha il controllo sia di lui che della sua famiglia. Grazie a internet, l’esistenza di questa rete criminale e il suo coinvolgimento nell’attentato dell’11 settembre non può più essere negata.


Suggerimenti su cosa la polizia di Otepää dovrebbe fare per aiutare i Bollyn

Potreste contattare Christopher Bollyn a questo suo indirizzo di posta elettronica o tramite il suo sito internet, chiedendogli di identificare il suo numero di telefono e il suo indirizzo. Siate molto sospettosi se dovesse ricorrere a promesse o scuse, senza però mai dimostrare alla polizia di essere al sicuro. Potreste chiedergli domande del genere:
1. Come si guadagna da vivere? Come sostiene economicamente i figli?

2. Dove sono i figli? Vanno a scuola? Perché non si vedono mai in pubblico? Perché a nessuno riesce a parlare con loro?

3. Perché il 2 luglio 2009, Christopher ha pubblicato il seguente messaggio nel suo sito internet a giustificazione del fatto che sono andati via dall’Estonia:
A gennaio di quest’anno la polizia estone ha iniziato un’indagine basata su falsità in perfetto stile sovietico perseguitandomi e costringendoci a lasciare l’Estonia.”

Chi esattamente nella polizia estone lo avrebbe perseguitato? Riteniamo che queste accuse di persecuzione siano state inventate dai rapitori per giustificare la rimozione dei Bollyn dall’Estonia.

4. La polizia potrebbe chiedergli di spiegare quella fotografia che lo ritrae mentre regge un giornale, e altre attività sospette indicate nei miei articoli sulla misteriosa scomparsa della famiglia Bollyn.

5. La polizia dovrebbe contattare anche Andrus Kaskel e Linda Kaskel (i loro numeri di telefono sono +372 53487418 e +372 7970812 rispettivamente), per rassicurarli che saranno protetti dalla polizia in caso di necessità. La polizia inoltre dovrebbe chiedere loro di spiegare il loro strano comportamento evidenziato in precedenza, e la loro improbabile ignoranza sulla sorte dei Bollyn. La polizia estone dovrebbe assicurarsi che Andrus Kaskel e Linda Kaskel non siano minacciati direttamente.

Se la polizia in Estonia potrà verificare le nostre accuse secondo le quali la famiglia Bollyn è stata rapita, allora potremo fornire tali informazioni alle polizie di altre nazioni, quali Svezia, per giustificare un’indagine in quelle altre nazioni.

Ci rendiamo conto che la polizia deve essere prudente in ciò che dice pubblicamente, ma speriamo che la polizia estone possa trovare il coraggio di aiutarci a identificare e distruggere questa orribile rete criminale.

Distinti saluti,

Eric Hufschmid


--- Messaggio originale ---

Mittente:  [omesso] <[omesso]@politsei.ee>
Destinatario: PainfulQuestions@aol.com <PainfulQuestions@aol.com>
Data: venerdì 11 marzo 2011 01:31 AM
Oggetto: Signor Eric Hufschmid


Egregio signor Eric Hufschmid
 
La sua preoccupazione per la famiglia Bollyn è comprensibile e umana.
Gli articoli pubblicati da Christopher Bollyn e Helje Kaskel toccano molti a un livello molto personale.
Al tempo stesso, la devo assicurare che la repubblica estone è una nazione democratica che rispetta i diritti umani e nella quale la libertà di parola è uno dei diritti principali della gente e quindi, per quanto ne sappiamo, i Bollyn non hanno lasciato l’Estonia a causa dei loro articoli, ma per scelta personale.

Distinti saluti,
[omesso]
[omesso]
Stazione di polizia di Otepää
Prefettura meridionale
[omesso]